Dallo scatto patinato di Vogue con Kendall Jenner e Gigi Hadid a cavallo, fino alle domande sul benessere del cavallo: cosa ci dice davvero il simbolismo degli animali nell’alta moda?
Immaginate la scena: un abito di alta sartoria che ondeggia al vento, una modella con lo sguardo sicuro, un cavallo lanciato al galoppo. Tutto in un unico scatto da copertina. L’effetto è potente, magnetico, impossibile da ignorare. È successo di recente con Kendall Jenner e Gigi Hadid per Vogue: due icone fashion in sella, tra lusso e adrenalina. Ma dietro l’immagine resta una domanda che punge: quando parliamo di cavalli in passerella o in uno shooting fotografico, stiamo celebrando la loro natura o li stiamo trasformando in accessori? E soprattutto: cosa ci racconta il simbolismo degli animali in questo contesto?
Dall’imperatore romano a Vogue: l’eterna icona del cavallo
Il cavallo non è mai stato un semplice animale. È un’icona. Basta pensare alle statue equestri degli imperatori romani: bronzo e marmo che univano il potere umano alla forza animale. L’iconografia equestre attraversa secoli, da Carlo Magno a Napoleone, fino ai ritratti di nobildonne a cavallo dipinti dai grandi maestri del Rinascimento. Il messaggio è chiaro: chi cavalca un cavallo domina la scena, possiede grazia, forza e prestigio.
La moda contemporanea non fa altro che riutilizzare quella grammatica visiva. Nel 2025, come nel 1500, il cavallo è sinonimo di eleganza e potere. Solo che invece della corte papale abbiamo un set fotografico con animali, con flash, troupe e stilisti che orchestrano la scena.
Quando l’animale diventa “props”
Ed è qui che arriva il nodo critico. In un mondo sempre più attento al benessere del cavallo e degli animali in generale, non possiamo ignorare la domanda: fino a che punto il fascino estetico giustifica l’uso di un cavallo come “cornice vivente”?
Nello slang dei set, gli animali diventano spesso “props”, cioè oggetti di scena. Non conta la loro soggettività, conta l’effetto visivo. Un abito risalta di più su un cavallo bianco che galoppa in riva al mare? Perfetto: si cerca il cavallo giusto e si mette in posa. Ma quel cavallo è un essere senziente, non un manichino a quattro zampe.
Tra fascino e responsabilità
È ovvio: l’attrazione che i cavalli esercitano nell’immaginario collettivo è irresistibile. Nello shooting fotografico con Hadid e Jenner, la contrapposizione è dirompente: tessuti fragili e delicati che sfidano la potenza di un corpo in movimento. È teatro puro. Ma il rischio è che la narrazione si sposti dall’animale in sé alla sua riduzione a mero “sfondo animato”.
In alcuni casi, l’industria ha fatto passi avanti: molte produzioni lavorano con cavalli abituati al set, rispettano pause, spazi e condizioni di sicurezza. Ma esistono anche episodi meno virtuosi, con animali stressati da rumori, luci e ambienti innaturali. E qui la domanda si fa più pungente: un’immagine spettacolare vale davvero il prezzo di un cavallo agitato?
Il cavallo e gli altri animali simbolici
Il fenomeno non riguarda solo i cavalli. Il simbolismo degli animali è pane quotidiano per la moda: serpenti arrotolati al collo di modelle, tigri usate come metafora di potere selvaggio, falchi e aquile per incarnare lo sguardo predatorio. Ma il cavallo occupa un posto unico. È insieme compagno e proiezione di libertà, animale che obbedisce ma anche creatura indomita. In altre parole: il cavallo è un paradosso vivente. È controllo e caos, è grazia e forza, è disciplina e istinto.
Ed è proprio per questo che continua a funzionare tanto bene nei set di alta moda. Nessun altro animale porta con sé una tale densità di significati. Ma proprio per questo, forse, merita ancora più attenzione e rispetto quando lo si porta sotto i riflettori.
Chi cavalca chi?
Alla fine, la riflessione non è tanto sul singolo scatto patinato, ma sul nostro modo di guardarlo. Possiamo ammirare la bellezza estetica senza perdere di vista la realtà: dietro il glamour c’è un animale vivo, con esigenze e sensibilità. Il simbolismo del cavallo non è solo un trucco scenico, ma una finestra aperta sul nostro rapporto con la natura e con gli altri esseri viventi.
E allora, chi cavalca chi, davvero? La moda cavalca il nostro immaginario animale, o gli animali cavalcano ancora il nostro inconscio collettivo? Forse la risposta è che, in fondo, siamo sempre noi a dover scegliere come leggere quelle immagini: con sguardo distratto, o con consapevolezza. Perché il vero lusso, oggi, è non accontentarsi della superficie.
Fonte: pagesix.com


