La coerenza dei metodi

Mi sembra di cogliere un po’ di indecisione su quali metodi e scuole seguire in questo continuo rimpasto tra “equitazione classica” e “equitazione moderna” tra “rivoluzionari” e “tradizionalisti” delegando agli stereotipi l’idea di quello che vogliamo essere agli occhi dei nostri cavalli e del mondo equestre.

I “tradizionalisti” che non devono chiedere mai si appellano ai grandi classici.
I “sussurratori” fanno appello a “uno a scelta tra tutti quelli venuti dopo Robert Redford”.
I “romantici” che sognano un legame per tutta la vita fanno appello ai “giochi”.
I “ribelli”, invece, fanno appello al “nuovo che avanza”.

Ma quale tra i tanti metodi (più o meno discutibili e più o meno efficaci) conducono ad una vera relazione con il proprio cavallo? Quali tra questi porteranno ad una risoluzione di un (eventuale) problema?

Perché in fondo, posso dirvi che, a mie spese, ho capito che per qualsiasi relazione è necessario prendersi del tempo per osservarsi (a vicenda), per capirsi, per venirsi in contro. L’unica verità è che i più grandi Maestri sono stati degli attenti osservatori non solo dell’animale con cui avevano a che fare ma di tutto il contesto circostante. Ed è questo che farà sempre la differenza.

Certo, non posso fornire le prove, ma credo che anche il più grande tra i cavallerizzi, magari mentre nessuno lo vedeva, si sarà fatto pestare un piede, ad un sussurratore sarà scappato un cavallo e qualsiasi grande Maestro avrà passato un brutto quarto d’ora davanti a un “non ne voglio sapere di fare un passo né avanti né indietro”. Hanno fallito e riprovato e poi fallito e poi riprovato ancora. Si sono assunti la responsabilità di ogni errore, di ogni caduta, di ogni rifiuto senza aver paura di ammettere i propri limiti e consapevoli che la perfezione che ambivano raggiungere era ancora molto lontana da loro. E si sono presi il lusso di essere se stessi e soprattutto hanno lasciato che il loro cavallo fosse semplicemente un cavallo.

Chi l’ha detto che l’alta scuola non può “giocare”, senza tradire il suo essere meravigliosamente elegante e perfetta e chi l’ha detto che il “Nuovo” non possa seguire le “regole” senza sentirsi libero?

La coerenza non cerchiamola nei metodi, cerchiamola in noi stessi, nei nostri cavalli e in tutto ciò che ci circonda.

La mia #vitadiscuderia

 

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.