migliorare le prestazioni

Come migliorare il galoppo del cavallo: contare le falcate cambia tutto

Come migliorare il galoppo del cavallo: un esercizio che mette alla prova la sensibilità del cavaliere e l’equilibrio del cavallo.

“Contare le falcate non è matematica, è ascolto.”
Questa frase, spesso ripetuta dai grandi istruttori, riassume bene la sfida proposta da Ingrid Klimke nel suo manuale Cavalletti: come migliorare nel conto delle falcate quindi imparare a percepire ogni battito del galoppo, sentirlo sotto la sella, anticiparlo — e poi plasmarlo.

Ma come migliorare a sentire l tempi di galoppo del cavallo? Non con la teoria, ma con la pratica. E non una qualsiasi: un esercizio su un cerchio con cavalletti, che obbliga mente e corpo a lavorare insieme.

Un cerchio, pochi cavalletti, mille insegnamenti

L’esercizio parte in apparenza semplice: si dispongono 3 o 4 cavalletti a distanza regolare lungo la circonferenza di un cerchio. Il cavallo affronta il percorso al galoppo, mantenendo un ritmo costante. Ma la vera prova non è per lui. È per il cavaliere, che deve contare esattamente quante falcate il cavallo compie tra un cavalletto e l’altro — e imparare a modificarle, con precisione millimetrica.

Nella versione base:

  • Sulla linea esterna del cerchio, il cavallo dovrebbe compiere quattro falcate tra un cavalletto e il successivo.
  • Accorciando la traiettoria verso l’interno, si lavora sulle tre falcate, allungando leggermente il galoppo.

Semplice a dirsi, complesso da sentire e controllare, soprattutto senza irrigidire il cavallo o perdere il ritmo.

Perché funziona (e perché è così difficile)

Modificare il numero di falcate tra i cavalletti non è un esercizio di forza, ma un test raffinato di equilibrio, controllo del corpo e chiarezza degli aiuti. Come scrive Klimke, si tratta di “allenare la comunicazione silenziosa tra cavallo e cavaliere”. In altre parole: una danza di impulsi, peso e intenzione.

Ecco cosa sviluppa questo esercizio:

  • Per il cavaliere:
    • Capacità di percezione del ritmo
    • Precisione negli aiuti (gamba interna, peso, assetto)
    • Coordinazione tra mani, gambe e sguardo
    • Consapevolezza del tempo del galoppo
  • Per il cavallo:
    • Elasticità e adattabilità del galoppo
    • Risposta agli aiuti
    • Equilibrio nelle variazioni di traiettoria
    • Preparazione al lavoro su ostacoli

Le chiavi tecniche: ritmo, traiettoria, assetto

Come ogni esercizio di qualità, anche questo si regge su tre pilastri tecnici:

  1. Controllo del ritmo
    Per ottenere tre falcate, il cavallo deve allungare il galoppo. Non si tratta di correre, ma di usare l’energia in avanti. La gamba interna sostiene l’impulso, le mani restano leggere.
    Per tornare alle quattro falcate, si accorcia il passo: leggere mezze fermate e un assetto più raccolto.
  2. Precisione nella traiettoria
    La linea è tutto. Sulla circonferenza esterna, il cavallo rimane flesso verso l’interno, con un galoppo raccolto.
    Sulla linea interna, la flessione si riduce, il cavallo “apre” il galoppo e prende più spazio.
  3. Assetto in sospensione
    L’assetto leggero è cruciale. Permette al cavallo di muoversi senza ostacoli. Il cavaliere deve restare centrato, stabile, neutro, senza sbilanciarsi né caricarsi sulle mani.

Dal libro “Cavalletti”: un esercizio, tanti livelli

Nel manuale Cavalletti, Ingrid Klimke propone questo esercizio come parte di una progressione che porta dal lavoro in piano al salto. Dopo averlo padroneggiato con cavalletti bassi, il passaggio successivo è sostituirli con piccoli ostacoli. Consiglio di Klimke:

“Non alzare l’altezza finché cavallo e cavaliere non riescono a variare le falcate con naturalezza e precisione.”

Errori da evitare

L’esercizio è sottile, ma gli errori sono macroscopici:

  • Perdere il ritmo: il cavallo non capisce se il galoppo cambia ogni tre metri. Prima viene la costanza, poi la variazione.
  • Spingere o rallentare in modo visibile: ogni aiuto dovrebbe essere quasi invisibile. Più ti muovi, meno il cavallo capisce.
  • Saltare le tappe: passare subito agli ostacoli crea confusione. Serve costruzione, non fretta.
  • Dimenticare l’assetto: se sei fuori equilibrio, il cavallo lo è il doppio.

Da dove si inizia?

Bastano tre cavalletti, un cerchio e un buon occhio a terra per sistemarli. Inizia sempre con la versione più facile, su una traiettoria esterna, con falcate corte e controllate. Quando la conta è chiara e il cavallo è stabile, puoi variare.

Contare le falcate non è solo un esercizio tecnico: è un modo per allenare l’intuizione, la presenza, la comunicazione.

Quanto puoi imparare da un semplice cerchio?

Più di quanto sembri. Questo esercizio allena insieme mente e corpo, precisione e sensibilità, disciplina e ascolto. E, alla fine, non insegna solo a contare: insegna a sentire.

 L’esercizio è tratto dal libro “Cavalletti” di Ingrid Klimke, pubblicato da Zoraide Editore. Il manuale contiene oltre 40 esercizi progressivi per il lavoro in piano e sul salto.

 

 

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Articolo pubblicato su “I Misteri del Cavallo” – il blog dedicato a chi ama imparare davvero, dentro e fuori dalla sella.

 

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