Tra metodi gentili e addestramenti naturali, è facile confondersi. I principi dell’apprendimento restano sempre gli stessi.
Etichette, ideologie e malintesi: perché sapere come insegni è più importante di cosa dici
Hai mai sentito un collega dire:
“Io uso solo il rinforzo positivo.”
Oppure:
“Addestro in modo etico, niente coercizione.”
Perfetto, ma… cosa significa davvero?
Perché tra affermazioni nobili e buone intenzioni si nasconde spesso un malinteso grosso quanto un trailer a sei posti: confondere le etichette con i principi di apprendimento.
Tutto l’addestramento — sì, tutto — si basa su quattro quadranti
Prima verità difficile da digerire: non esistono metodi “puri”.
Ogni forma di addestramento, che venga da un’accademia classica, da un ranch texano o da una scuola etologica francese, funziona attraverso i quattro quadranti del condizionamento operante.
Ti suona tecnico? Niente panico. Li conosci anche se non sai il loro nome:
- Rinforzo positivo: dai qualcosa che il cavallo apprezza → una carota, una carezza, libertà.
- Rinforzo negativo: togli qualcosa che gli dava fastidio → pressione sulla capezza, sulle gambe, sul fianco.
- Punizione positiva: aggiungi qualcosa che non gradisce → voce dura, colpetto, fastidio.
- Punizione negativa: togli qualcosa che gli piace → cibo, attenzione, movimento.
Et voilà: ogni gesto che fai con lui, dal più tenero al più “fermo”, cade dentro uno di questi schemi. Anche se ti dichiari “gentile”. Anche se detesti la parola “punizione”.
Ma quindi “equitazione etica” è una truffa?
Assolutamente no.
“Etica” significa riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni, scegliere consapevolmente e non agire per automatismi o tradizione.
Quindi sì: l’equitazione può e deve essere etica.
Ma non è etica perché “usa solo rinforzo positivo” (spoiler: nessuno lo fa al 100%).
È etica se chi lavora col cavallo conosce cosa sta facendo, sa perché funziona, e rispetta i tempi dell’altro.
L’etica in equitazione è una pratica quotidiana, non un badge sulla giacca. È chiedersi:
“Cosa sto insegnando al cavallo in questo momento?”
“Lo sto aiutando a capire o sto solo cercando di ottenere obbedienza?”
“Cosa provo io? E lui?”
Un pizzico di storia (per chi ama i nomi seri)
Il sistema dei quadranti nasce negli anni ’30 con lo psicologo B.F. Skinner. Lui studiava ratti, non cavalli, ma i suoi modelli si sono rivelati solidi anche con gli equini (e gli umani, se vogliamo dirla tutta).
Quando parliamo di “pressione e rilascio”, stiamo parlando di rinforzo negativo.
Quando premiamo un cavallo con il clicker e un pezzetto di mela, stiamo parlando di rinforzo positivo.
Anche nel liberty più ispirato o nella doma vaquera più spettacolare, le dinamiche sono sempre quelle.
Il segreto? Non farsi incantare dalle parole. Guardare i fatti. E i fatti sono nel corpo, nel comportamento, nella risposta.
La verità sta nei tempi, non nei termini
Non è la tecnica in sé a essere giusta o sbagliata.
È come la usi.
Il timing. La sensibilità. L’intenzione. La chiarezza.
Anche la pressione, se ben dosata, può essere etica. Così come anche il clicker può diventare coercitivo, se usato senza rispetto per la frustrazione dell’animale.
La chiave è l’onestà intellettuale: sapere che ogni metodo usa i quadranti e che la differenza sta nell’abilità, non nel nome.
In chiusura: meno bandiere, più domande
Il tuo cavallo non legge “manuali di addestramento naturale”. Non sa chi è Parelli, né chi era Baucher. Ma sa benissimo quando lo stai ascoltando e quando lo stai solo dirigendo.
Quindi, la prossima volta che ti trovi a scegliere “che metodo usare”, chiediti:
“Lo sto facendo per lui o per me?”
“So in quale quadrante sto lavorando?”
“Sto insegnando qualcosa… o solo evitando il conflitto?”
Perché l’equitazione etica non è la più dolce. È la più consapevole.
Per chi vuole approfondire senza perdersi in tecnicismi, esiste un piccolo ma utilissimo manuale: “Principi di apprendimento” di Eleonora Dordoni. Spiega in modo chiaro, con molti esempi pratici, come funzionano davvero i meccanismi dell’apprendimento nel cavallo. Una lettura agile ma illuminante, perfetta per chi vuole essere più efficace e più giusto, ogni giorno.
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