parto della cavalla

Fisiologia del parto della cavalla

Il parto della cavalla inizia ufficialmente quando una giumenta rompe le acque. Questa informativa del dr. Andrea Brignolo spiega cosa bisogna sapere.

Il parto della cavalla è un momento delicato ed emozionante. Bisogna fare ogni sforzo per essere presenti. Nella maggior parte dei casi, l’osservatore si dovrà limitare a stare tranquillo e a guardare con discrezione. Di solito le cavalla hanno buon controllo del loro parto. Tuttavia è consigliabile avere il numero di telefono del veterinario a portata di mano in caso di emergenza.

Il parto fisiologico nella cavalla dura da 20 a 30 minuti (parte espulsiva) e pertanto può sfuggire anche al più attento proprietario.

Il primo stadio

Durante il primo stadio del parto, quando il puledro si porta nella posizione finale per l’espulsione attraverso il canale del parto e la cervice della fattrice si rilassa, la cavalla apparirà irrequieta. Si coricherà e si alzerà in continuazione con segni di dolore addominale. Alzerà e abbasserà la coda lasciando fuoriuscire piccole quantità di muco, urinando frequentemente. È frequente che sudi durante questa fase.

Questo primo stadio può durare da diversi minuti a diverse ore. Finisce nel momento in cui la cavalla “rompe le acque”. In altre parole quando la placenta si rompe e il liquido allantoideo fuoriesce. La rottura della placenta è distinguibile dal rilascio d’urina in quanto la cavalla non assume la posizione tipica d’urinazione. Inoltre, la quantità di liquido che fuoriesce è eccessivo anche in considerazione del fatto che la cavalla ha già ripetutamente urinato piccole quantità alla volta.

Si deve chiamare il veterinario se la cavalla mostra eccessivo dolore o ha un dolore prolungato senza alcun risultato. Se la placenta non si rompe, essa apparirà a livello di vulva come una struttura vellutata rossa. Questa situazione viene definita “red bag”. Indica che il normale sito di rottura della placenta è troppo spesso e la cavalla sta distaccando la placenta per espellere il puledro.

Il puledro, in questo momento del parto, necessita che la placenta sia a contatto con l’utero per ricevere sangue ossigenato dal circolo materno. In pratica, necessita della placenta per “respirare”. Se si verifica questa situazione è importante rompere immediatamente la placenta o il puledro può soffocare. Si tratta di una situazione d’emergenza.

Il secondo stadio

Non appena si rompono le acque il puledro si presenta con i due piedi anteriori, con la suola rivolta verso il basso, uno leggermente più avanti dell’altro, seguito dal naso e dalla testa. Se non si verifica uno soltanto di questi riferimenti, bisogna chiamare immediatamente il veterinario. L’aiuto medico va richiesto anche se la giumenta sembra non riuscire a espellere il puledro perché troppo grande per passare attraverso il canale del parto. Va chiamato soccorso anche se sembra smettere di spingere.

Se si deve aiutare la cavalla, tirare un piede alla volta mentre spinge. Se si tirano i piedi insieme si aumenta il diametro del puledro a livello di spalle e ciò rende il passaggio attraverso il canale molto più difficile. Una volta rotta la placenta, molte cavalle si coricano per rendere rapido il parto.

Generalmente la fattrice rimane sdraiata su un lato per spingere ed espelle gli arti anteriori, la testa, il tronco e i posteriori del puledro nel giro di pochi minuti. Gli arti posteriori possono rimanere nel canale del parto finché la cavalla non si alza o il puledro non inizia a muoversi.

Il cordone ombelicale si dovrebbe rompere in un punto preciso, naturalmente predisposto a ciò, che si localizza subito sotto l’ombelico. Il sanguinamento dovrebbe essere minimo a meno che il cordone non si rompa prematuramente. Non rompere, né tagliare il cordone ombelicale. Se non si è rotto da sé durante il parto lo farà non appena la fattrice o il puledro assumeranno la stazione quadrupedale.

Se il cordone ombelicale dovesse fare emorragia, tamponare con una garza e stringere con pollice e indice il cordone per qualche minuto. Si consiglia di disinfettare sempre il cordone ombelicale per qualche giorno dopo il parto. È possibile far ricostituire dal tuo farmacista tintura di iodio al 2%, oppure usare Betadine soluzione oppure clorexidina al 2%.

Talvolta le cavalle provano a partorire in piedi. Se ciò accade il puledro va sorretto a livello della vulva materna in modo che non cada sul pavimento.

Il terzo stadio

Dopo la nascita del puledro, l’utero si contrae, finché non viene espulsa la placenta. Questa fase può essere dolorosa per la fattrice. Quando la cavalla è in piedi, la placenta deve essere annodata per formare una specie di palla, in modo che non vada a sbattere contro i garretti spaventandola, e che non venga calpestata e strappata, ed anche in modo che il peso ne faciliti il graduale distacco (secondamento).

Se la cavalla non espelle la placenta entro 2 ore è assolutamente necessario chiamare il veterinario. La ritenzione placentare può comportare infezione dell’utero, tossiemia, laminite e persino morte della fattrice. La placenta va sempre tenuta per il veterinario, questo può aiutare a stabilire se la gravidanza è proceduta normalmente e soprattutto se la placenta è intatta e intera.

Generalmente la cavalla si alza e inizia leccare il puledro pochi minuti dopo il parto. Può anche nitrire e fare effusioni al neonato. È questo un momento importante per il legame istintivo.

Diverse cavalle si coricano di nuovo dopo il parto. In condizioni normali, sono tranquille e si riposano. Possono manifestare però anche segni di disagio, rotolandosi e mostrandosi irrequiete. Se questi atteggiamenti non si risolvono entro un’ora, o diventano progressivamente più gravi, possono indicare complicazioni (emorragia dell’arteria uterina, rottura uterina o del colon) e bisogna chiamare urgentemente il veterinario.

Nelle 24 ore successive al parto la fattrice ed il puledro vanno controllati da vicino.


Questa informativa per i clienti/lettori è basata su materiale scritto da Deidre M Carson BVSc MRCVS e Sidney W Ricketts LVO BSc BVSc DESM Dip ECEIM FRCVS. Traduzione a cura di Gianmaria Postinger (Med. Vet. libero professionista) e Paola Gulden (Med. Vet. libero professionista) rielaborato dal Dr.Andrea M.Brignolo- Med.Vet:- Usato previo permesso secondo licenza.

© Lifelearn Ltd, PO Box 16, Newmarket CB8 7TH, UK.

 

Dr. Andrea M. Brignolo, veterinario ippiatra con particolari competenze in medicina interna e sportiva e aspetti peritali medico legali ed assicurativi della medicina veterinaria.

Club Member and past president presso SIVE International, Resident assistant presso UCDavis Veterinary Medical Teaching Hospital e Vicepresidente con delega agli Equini presso ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. Nel 2007 ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Cliniche Veterinarie alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino.

Ha scritto pubblicazioni sia scientifiche che divulgative pubblicate su riviste di settore e giornali a livello provinciale, nazionale ed internazionale. Effettua dal 1989 seminari, corsi ed incontri presso varie associazioni ed enti legati all’ambiente del cavallo sportivo.

Per maggiori informazioni sul Dr. Andrea M. Brignolo potete visitare il sito: www.andreabrignolo.com oppure la pagina Facebook: @andreabrignoloveterinario

Dr.Andrea M. Brignolo
Medico Veterinario DVM-PhD
Piazza Cattedrale 2 – 14100 AT
tel: +39335481719
fax: +390270038182
email: andrea.brignolo@alice.it

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.