I principali alimenti per cavalli e loro composizione

Che cosa mangiano i cavalli? È importante conoscere i principali alimenti e loro composizione per equilibrare le loro razioni.

Il valore nutritivo e le condizioni di utilizzazione degli alimenti devono essere ben conosciuti per costituire delle razioni equilibrate ben consumate dal cavallo. Gli alimenti disponibili per alimentare il cavallo sono numerosi e diversi. Il loro valore nutritivo dipende dalla loro composizione chimica. Questo varia secondo la natura degli alimenti, le condizioni della raccolta e della conservazione ed, eventualmente, i trattamenti.
Alimenti grossolani: sono costituiti dagli steli, dalle foglie, dai fiori o dalle radici delle piante foraggiere. Essi hanno un tenore in energia e/o in sostanze azotate che varia da 0.30 a 0.80 UFCv.
I foraggi verdi: essi costituiscono la quasi totalità della razione del cavallo al pascolo.
Il loietto, la festuca dei prati, la festuca rossa sono generalmente le specie apprezzate da cavallo; la gramigna dei prati, la dactylis e agrostide vulgarys, il fleo ed il trifoglio bianco, sono in un gradino minore di apprezzamento; il lupino, la bambagiona e soprattutto il bromo sono poco ricercati.
I miscugli di specie sono sempre più apprezzati rispetto alle specie singole.
Il valore nutritivo di un dato foraggio è massimo allorché è pascolato presto nel corso del primo ciclo (al primo pascolo dell’annata, in primavera). L’erba deve essere pascolata molto presto in primavera non appena la vegetazione ha raggiunto l’altezza di 20 cm massimo, foglie sollevate. Il momento opportuno per sfruttare le ricresciute successive può essere determinato conoscendo l’età̀ di ricrescita o apprezzandone l’altezza.
I foraggi conservati: i differenti metodi di raccolta e di conservazione dei foraggi sono all’origine di perdite variabili in rapporto alla pianta fresca raccolta. Di più queste perdite sono selettive (zuccheri e sostanze azotate del contenuto cellulare) e sono all’origine di una modificazione del valore alimentare del foraggio. Le tecniche utilizzate mirano a minimizzare queste perdite e a mantenere nel foraggio conservato le caratteristiche nutrizionali vicine a quelle della pianta fresca.
Fieni: il valore nutritivo di un fieno è sempre inferiore a quello del foraggio verde in prato.
Fieni di graminacee: il loro valore energetico varia da 0.52 a 0.66 UFCv/Kg SS.
Fieni di leguminose: (erba medica in particolare) sono interessanti in rapporto ai fieni di graminacee raccolti nelle stesse condizioni. Essi hanno dei tenori in sostanze azotate più elevati (da 20 a 25% in media) ed in calcio (60% in media), ma un valore energetico più basso (del 10% in media).
La valutazione del fieno è un’operazione essenziale per conoscere il suo valore alimentare e il suo stato di conservazione.
Gli insilati: solo gli insilati di erba preappassita e gli insilati di mais aventi un tenore elevato in sostanza secca sono ben utilizzati dal cavallo.
Radici, tuberi e loro sottoprodotti: radici e tuberi sono appetibili per i cavalli allevati permanentemente in box.
I sottoprodotti di colture: la paglia può essere somministrata ai cavalli, ma deve essere opportunamente integrata.
Alimenti concentrati: provengono dai semi di piante come i cereali (orzo, avena), le leguminose (pisello, favetta, soia). Essi hanno un tenore di energia e/o in sostanze azotate elevato: da 0.80 a 1.30 UFCv.
Gli alimenti semplici:
Le granaglie (cereali): i cereali rappresentano eccellenti fonti di energia per il cavallo al lavoro, ma sono squilibrati in minerali.
Avena: è il cereale più correntemente utilizzato per alimentare il cavallo al lavoro.
Mais: è la granaglia che ha il più alto valore energetico.
Orzo: è il cereale del compromesso, poiché ha dei valori energetici ed azotati intermedi fra quelli dell’avena e del mais.
Frumento: sarebbe senza dubbio il cereale ideale in ragione di un valore energetico molto elevato quanto quello del mais, e del suo valore azotato vicino a quello dell’avena, ma ha la reputazione di essere calorico e di provocare coliche, arrembature e mioglobinuria.
Segale, sorgo e riso: sono stati utilizzati nel passato.
Triticale: ibrido ottenuto da incroci complessi tra il grano tenero, il grano duro e la segale.
I sottoprodotti dei cereali: i più ricorrenti sono le farinette-farinacci, cruschelli, crusche, residui dell’industria molitoria. Questi sono degli alimenti interessanti perché dopo il trattamento primario hanno conservato un valore energetico ancora apprezzabile, un buon valore azotato e sono ben provvisti di fosforo e magnesio.
I semi di leguminose: rappresentano buone fonti di energia e di sostanze azotate ma sono poveri in calcio e magnesio
I sottoprodotti delle granaglie oleaginose
I panelli: rappresentano delle eccellenti fonti di sostanze azotate, ma occorre fare attenzione alle condizioni di impiego.
I frutti ed i loro sottoprodotti: la carruba è il frutto di un albero della famiglia delle leguminose, il carrubo. Il suo seme è ricco soprattutto in glucidi (amido e zuccheri) rappresentanti il 45% della sostanza secca. Essa è invece povera in sostanze azotate ed in minerali. È molto appetibile per il cavallo, ma la digeribilità del suo seme è limitata. I produttori di alimenti composti la incorporano sistematicamente nelle loro formule “cavallo” in proporzioni generalmente basse (da 3 a 10%).
Gli alimenti composti
L’industria alimentare produce due tipi di alimenti composti per cavalli:
Alimenti completi che apportano in proporzioni adeguate la totalità dei nutrienti necessari alla copertura dei bisogni e possono sostituirsi integralmente alle razioni tradizionali;
Alimenti complementari utilizzati di solito al posto degli alimenti concentrati tradizionali (avena) per integrare i foraggi.

Dr. Andrea M. Brignolo


Dr. Andrea M. Brignolo, veterinario ippiatra con particolari competenze in medicina interna e sportiva e aspetti peritali medico legali ed assicurativi della medicina veterinaria.
Club Member and past president presso SIVE International, Resident assistant presso UCDavis Veterinary Medical Teaching Hospital e Vicepresidente con delega agli Equini presso ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. Nel 2007 ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Cliniche Veterinarie alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino.
Ha scritto pubblicazioni sia scientifiche che divulgative pubblicate su riviste di settore e giornali a livello provinciale, nazionale ed internazionale ed effettua dal 1989 seminari, corsi ed incontri presso varie associazioni ed enti legati all’ambiente del cavallo sportivo.

Per maggiori informazioni sul Dr. Andrea M. Brignolo potete visitare il sito: www.andreabrignolo.com oppure la pagina Facebook: @andreabrignoloveterinario

 

Dr.Andrea M. Brignolo
Medico Veterinario DVM-PhD
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