La respirazione del cavaliere

La respirazione del cavaliere cambia in base all’andatura del cavallo. Restare in “apnea” danneggia l’assetto e tutto il corpo in generale.

La respirazione è una funzione naturale, al momento della nascita l’inspirazione ci porta a contatto con il mondo e con l’espirazione lo abbandoniamo. È quindi una funzione biologica e prevalentemente involontaria, non dobbiamo imparare a respirare! Quando pensiamo al respiro ci viene in mente l’immagine dei polmoni al cui interno avvengono gli scambi gassosi necessari per la nostra vita.
Succede che delle volte questa funzione naturale sia perturbata da condizioni di stress. Paure, preoccupazioni, pressioni, dubbi e posture scorrette possono rendere la respirazione poco efficiente.  Ne risente il nostro stato fisico con conseguente bruciore allo stomaco, metabolismo rallentato, affaticamento, emicrania, sbalzi umorali, pallore, poca vitalità.

Riconosciamo 3 tipi di respirazione

• Apicale o clavicolare ( alta). In questo tipo di respirazione sono maggiormente coinvolti i muscoli delle spalle e le clavicole, è una respirazione che coinvolge la parte alta del torace.
• Toracica (media) in questa respirazione sono maggiormente coinvolti i muscoli intercostali, è la respirazione più usata dalla nostra cultura.
• Addominale (bassa) in questo tipo di respirazione il muscolo coinvolto è il diaframma.

La meccanica respiratoria

Si divide in 2 fasi principali: Inspiratoria ed Espiratoria.

L’inspirazione è attiva e richiede un dispendio energetico: aumenta il diametro antero-posteriore e trasverso del torace. I muscoli intercostali esterni contraendosi portano le coste e lo sterno in alto e in avanti, il diaframma si contrae e si abbassa.
L’espirazione è passiva, rende l’ elasticità: il diametro del torace antero-posteriore e trasverso diminuisce. I muscoli intercostali esterni si rilasciano e spostano le coste e lo sterno in basso e in dentro, il diaframma si rilascia e si solleva.


Il diaframma

È il vero e principale motore della nostra vitalità e della nostra salute, occupa la parte centrale del corpo tra il torace ed l’addome. La sua forma ricorda quella di una cupola convessa cranialmente. Ha una zona centrale tendinea (centro frenico), e una periferica muscolare. Con le sue innervazioni interessa la regione cervicale (nervo frenico C3,C4,C5). Influenza il cingolo scapolare, le coste, lo sterno (regione dorsale). Con i suoi pilastri influenza la regione lombare alta e i dischi intervertebrali. I suoi fasci s’intrecciano con quelli dello psoas, fissa la lordosi lombare.

Il suo movimento può essere paragonato a quello di uno stantuffo: si abbassa durante l’inspirazione e si solleva durante la fase espiratoria. Si comprende quanto sia importante il funzionamento ottimale del diaframma, non solo per la respirazione ma anche per la circolazione e la digestione. Durante le 24 ore, il diaframma movimenta una quantità di sangue 4 volte superiore a quella del cuore, questo suo movimento garantisce una rimozione delle stasi circolatorie dalla cavità addominale e delle pelvi, e arti inferiori. Molte persone che lamentano una scarsa circolazione nelle gambe o una cattiva digestione lenta, senza difetti al cuore o all’apparato digerente, possono essere soggetti ad una ridotta mobilità del diaframma.

Negli anni si sono diffusi, diversi metodi e tecniche che ci liberano da eventuali inefficienze respiratorie, alcune agiscono sul respiro come il rebirthing, ed altre attraverso il corpo come il Qi-gong, Yoga, Metodo Feldenkrais, Rieducazione posturale globale. Questo è possibile perché la respirazione influenza il sistema nervoso e viceversa.

Il Sistema nervoso a grandi linee è suddiviso in:

Sistema nervoso centrale: encefalo ( nel cranio);
Midollo spinale (contenuto nel canale vertebrale)

Qui avviene il passaggio di ingresso e di uscita dei segnali della maggior parte del corpo. Infatti le vie nervose sensoriali del tronco e degli arti passano attraverso di esso. Mentre i segnali motori diretti ai muscoli del tronco e degli arti devono passare attraverso le vie motorie periferiche che emergono da esso. A livello periferico i circuiti nervosi dei riflessi spinali collegano le vie d’ingresso e di uscita anche senza coinvolgere i livelli superiori.

Il Sistema nervoso periferico, agisce sulle risposte somatiche provenienti dall’esterno trasmettendo al cervello le funzioni sensitive. Da qui porta le istruzioni motorie ai muscoli e alle ghiandole.
Il Sistema nervoso vegetativo che provvede all’omeostasi delle funzioni viscerali involontarie ed è suddiviso in:
• Simpatico entra in azione nelle situazioni di emergenza
• Parasimpatico stimola il rilassamento, il riposo, la digestione, l’immagazzinamento di energia.

Possiamo anche esercitare un condizionamento sul sistema nervoso attraverso un azione volontaria del respiro reclutando alcuni muscoli, in modo particolare gli addominali, come viene per esempio richiesto nella pratica della rieducazione posturale globale, un soffio prolungato nella fase espiratoria, invertendo l abituale meccanica respiratoria.

Conclusione

La respirazione è una funzione fisiologica innata e fondamentale per la qualità della vita. È l’organismo a stabilire il ritmo del nostro respiro, il mio respiro quando cammino è diverso rispetto a quando sono concentrata nel leggere un libro o a guardare un film.

Spesso succede che in qualsiasi azione rimaniamo in apnea, senza accorgercene, in questo modo danneggiamo il nostro corpo. Delle ricerche hanno riportato che l’eccessivo uso delle tecnologie innescano un “respiro in apnea”.

Questa situazione è particolarmente dannosa per i bambini che sempre di più preferiscono i giochi in “scatola” da quelli del mondo “reale”. La natura sensibile dei bambini è sempre più stimolata dal troppo tempo trascorso on-line.

Questa dipendenza crea dei cambiamenti reali a livello fisiologico. Questo è valido anche per noi adulti!

Ogni situazione della vita richiede una respirazione adeguata, questo è naturale.
Per i cavalieri/amazzoni, il respiro è diverso se il proprio cavallo va al passo rispetto a quando andrà al trotto, e se in entrambi i casi sta trattenendo il respiro? Cosa accade?

Certo, il cavallo continuerà ad andare, ma il corpo del cavaliere/amazzane si relaziona con questa apnea?

Un passaggio importante, sarebbe quello di prendere consapevolezza della presenza del respiro, le persone possono avere le mani sullo stomaco per 30’ senza avere consapevolezza della presenza del proprio respiro.

Cinque minuti per la tua respirazione con il Metodo Feldenkrais®

L’apprendimento attraverso il Metodo Feldenkrais è incentrato sulla conoscenza e la scoperta dei propri schemi motori, nel caso della respirazione dei propri meccanismi respiratori. Nel Metodo Feldenkrais non viene data molta importanza al respiro in sé, ma a come puoi liberare il respiro da schemi abituali che inibiscono un funzionamento adeguato all’esigenza richiesta del momento. Ricordi l’esempio del cavaliere/amazzone in apnea?

  • Siedi in modo comodo, i tuoi piedi sono ben appoggiati a terra, il tuo bacino i tuoi ischi come sono organizzati nella seduta? Come sono organizzate le tue spalle, le tue braccia? E la testa è posizionata al centro delle spalle? Il mento è proiettato verso il pavimento o verso il soffitto?
  • Porta una mano sull’addome e una mano sul torace alto, portati in contatto con il tuo respiro, come ti sembra? Si muove qualcosa sotto le tue mani? Si muove l’addome o il torace? E come? Riposa.
  • Lascia le mani a riposo sulle cosce. Guarda verso il soffitto lentamente qualche volta. Valuta il tuo guardare verso il soffitto, da 0 a 10 com’è? Prendi un punto di riferimento in cui arrivi bene senza problemi. Riposa un attimo. Ora guarda verso il pavimento, solo la testa, valuta da 0 a 10 com’è? Prendi un punto di riferimento in cui arrivi con facilità.
  • Posiziona le tue mani ai lati dell’inguine, destro e sinistro ( il punto giunzione tra le cosce e il tronco). Ritorna a guardare qualche volta verso il soffitto e poi verso il pavimento. Cosa accade all’inguine ogni volta che vai in alto con la testa e ogni volta che vai in basso con la testa? Riposa.
  • Riporta una mano sull’addome e una sul torace, è cambiato qualcosa nel tuo respiro?
  • Riporta le mani all’inguine, a destra e sinistra, controlla come appoggiano i tuoi piedi a terra e se le tue gambe sono comode in questa posizione a sedere.
  • Ritorna a guardare verso il soffitto e fai qualcosa per aumentare leggermente l’angolo tra la coscia e il tronco, forse puoi muovere il bacino? O l’addome? Prova, sperimenta ed esplora. Nota se varia qualcosa nel tuo andare verso l’alto con la testa. Riposa.
  • Riprendi l’ultimo movimento, ma questa volta vuoi volontariamente trattenere il respiro quando guardi il soffitto, come va? Forse avverti tensione nella lombare e tra le scapole, mentre vai su? E quando ritorni ti viene da tossire? Oppure cosa? Lascia andare e riposa. Controlla sempre i tuoi appoggi a terra con i piedi e l’appoggio del bacino e degli ischi alla seduta, la testa rispetto alle spalle e le braccia.
  • Riporta le mani all’inguine, questa volta vuoi guardare verso il pavimento e fai qualcosa per diminuire leggermente l’angolo tra il tronco e la coscia, contrai l’addome? O i glutei? O cosa? Esplora. Cosa varia nel tuo andare verso il pavimento con la testa? Riposa.
  • Riprendi lo stesso movimento ma questa volta prova a trattenere il respiro quando vai in basso con la testa, cosa succede? Avverti della tensione nella pancia? E poi cosa succede al tuo respiro? Riposa.
  • Nuovamente mettiti in contatto con il tuo respiro, appoggiando una mano sull’addome e una sul torace, cosa è cambiato? Porta le tue mani a riposo sulle cosce.
  • Guarda qualche volta verso il soffitto, ritrovando il tuo punto di riferimento, come lo raggiungi? L’hai superato? Da 0 a 10, che punteggio ti dai nell’andare verso il soffitto con la testa?
  • Guarda verso il basso, cerca il tuo punto di riferimento iniziale, come lo raggiungi? L’hai superato? Che punteggio ti dai da 0 a 10?
  • Riposa e ascolta come cade il peso del tuo corpo sulla sedia, il peso del tuo corpo al pavimento, la posizione della testa rispetto alle spalle e al tronco. Il tuo respiro.
  • Vieni in piedi, e fai qualche passo, qualche volta guarderai in alto e qualche volta in basso, accelerando e decelerando il passo, cambiando le direzioni rimani in contatto con il tuo respiro.

Antonella Lioce

Se hai provato questi semplici movimenti condividi le tue sensazioni scrivendo a: fisioterapiaebenessere@alice.it oppure sulla pagina Facebook Fisioterapia e Benessere.

 

Scopri come usare il tuo corpo e la tua mente per trovare armonia e leggerezza con il tuo cavallo.

Lo scopo del metodo è avere un corpo ben organizzato in grado di cambiare posizione nello spazio con il minor sforzo e la massima efficienza.

Moshe Feldenkrais

 

Il Cavallo ed Io
di Antonella Lioce

Il testo è diviso in due parti. Nella prima, l’autrice racconta il suo incontro con il metodo feldenkrais e poi con i cavalli e come ha coniugato le due cose insieme. Nella seconda parte l’autrice fa entrare il lettore nel mondo feldenkrais proponendo una serie di movimenti volti a migliorare la propria postura a cavallo.
Perché imparare a “eseguire un movimento (in sella) è relativamente semplice … imparare a sentire ciò che quel movimento genera in noi e per riflesso nel cavallo … è tutta un’altra storia”

 

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Il Metodo Feldenkrais può essere insegnato esclusivamente da insegnanti diplomati a seguito di una formazione quadriennale.

Antonella Lioce

Fisioterapista dal 1987 e insegnante del Metodo Feldenkrais® dal 2001. Il suo lavoro si sviluppa nell’educare all’approccio globale dell’intero organismo, una “fisioterapia biomodulare”. Negli ultimi anni ha sviluppato un attenzione specifica sul benessere e sui bisogni delle persone a 360°.

Amante dei cavalli da sempre, si è avvicinata in maniera attiva e costruttiva al mondo dell’equitazione. Sperimenta in prima persona i benefici del Metodo Feldenkrais® a cavallo. Condivide le proprie competenze ed esperienze sia in ambito individuale che di gruppo con tutti i cavalieri/amazzoni principianti e avanzati. Attraverso lezioni individuali di gruppo ha aiutato cavalieri/amazzoni afflitti da dolori, cattive abitudini e ansie a migliorare le proprie abilità equestri. Tiene Lezioni in tutta Italia.

La dottoressa Lioce risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook Fisioterapia e Benessere.

 

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