sella da equitazione

L’evoluzione della sella: dal comfort del cavaliere all’equilibrio naturale del cavallo

La sella è passata da invenzione al servizio dell’uomo a strumento che tutela il benessere e l’equilibrio naturale del cavallo.

«La sella è nata per l’uomo, non per il cavallo».

Con questa affermazione tagliente, Piero Santini mette subito a nudo un dato storico tanto evidente quanto spesso rimosso. La sella, simbolo per eccellenza dell’equitazione, non fu concepita pensando al cavallo, ma al cavaliere: stabilità, controllo, comfort umano. Solo molto più tardi, con il crescere della sensibilità e della conoscenza, l’attenzione si è spostata verso il benessere del cavallo e il rispetto del suo corpo.

La sella alle origini: strumento di dominio

Nata senza staffe (che compariranno soltanto intorno al VI secolo), la sella era un ausilio rudimentale, spesso ingombrante e pesante.
Le sue caratteristiche parlano chiaro:

  • Forma e peso poco compatibili con la schiena equina.
  • Utilitarismo puro: l’obiettivo era evitare danni troppo gravi, non certo favorire il comfort del cavallo.
  • Assenza di staffe, che aumentava la pressione dorsale e riduceva il controllo del cavaliere.

Era, in breve, un’invenzione egoistica. Eppure, paradossalmente, proprio questa “imperfezione” aprì la strada a una riflessione: se il cavallo si danneggiava, non poteva più servire. Da qui l’inizio, lento e graduale, di una presa di coscienza.

La svolta: dall’uomo al cavallo

Santini, con lucidità critica, osserva che solo in tempi relativamente recenti l’equitazione ha imboccato una strada nuova. Non basta più parlare di comfort del cavaliere: il punto di svolta è l’attenzione all’equilibrio naturale del cavallo.
Questa evoluzione ha cambiato radicalmente il design delle selle: non più strumenti imposti dall’alto, ma supporti studiati in armonia con la biomeccanica dell’animale.

I progressi delle selle moderne

L’innovazione ha trasformato la sella in un dispositivo sofisticato, capace di unire ergonomia e rispetto:

  1. Design bilanciato – il peso del cavaliere si distribuisce in modo uniforme, evitando pressioni concentrate.
  2. Materiali leggeri e flessibili – meno carico statico sulla schiena, maggiore libertà di movimento.
  3. Adattabilità personalizzata – selle sagomate per conformarsi alla morfologia specifica di ogni cavallo.
  4. Equilibrio funzionale – il cavaliere viene posizionato nel punto ottimale, senza ostacolare i movimenti naturali dell’animale.

Il risultato? Una sella che diventa ponte, non barriera, tra cavallo e cavaliere.

Perché l’equilibrio naturale del cavallo è la chiave

Il cuore del pensiero di Santini sta in una verità semplice e rivoluzionaria: se la sella altera il naturale equilibrio del cavallo, compromette tutto.
Preservare quell’equilibrio significa:

  • Prevenire lesioni a muscoli e colonna.
  • Favorire prestazioni migliori, perché un cavallo libero da fastidi lavora con più energia e reattività.
  • Creare armonia tra cavallo e cavaliere, una sincronia che nasce dal rispetto reciproco.

Una lezione che vale ancora oggi

Nel suo libro Principi fondamentali del sistema naturale, Santini richiama più volte questa riflessione storica: la sella è un esempio concreto di come l’equitazione sia passata dall’essere una pratica di controllo a una disciplina che ricerca equilibrio e collaborazione. Una lezione di etica e funzionalità che vale ancora oggi, per ogni cavaliere che voglia davvero capire il proprio compagno.

Un invito a ripensare l’equitazione

La prossima volta che saliamo in sella, fermiamoci un attimo a riflettere. La nostra sella non è soltanto un oggetto tecnico: è il segno tangibile di come scegliamo di vivere il rapporto con il cavallo.
Vogliamo che sia uno strumento di dominio o di armonia?
L’evoluzione della sella ci ricorda che c’è sempre un’alternativa possibile: quella che mette al centro l’equilibrio naturale del cavallo.

Vuoi approfondire il pensiero di Piero Santini?

Leggi il suo libro Principi fondamentali del sistema naturale, edito da Zoraide Editore. Un manuale per chi vuole tornare a un’equitazione più vera, più leggera, più consapevole.

Piero Santini

Principi Fondamentali del Sistema Naturale di Piero Santini, discepolo del capitano Federico Caprilli, maggiore della cavalleria italiana, è un manuale che promuove il rivoluzionario Sistema Naturale di Equitazione di Caprilli. In questo testo, un classico della letteratura equestre, Santini, con un linguaggio semplice e dettagliato, introduce, spiega e promuove il Metodo Italiano e l’assetto in avanti. Si rivolge sia ai cavalieri principianti che ai cavalieri esperti e agli istruttori. I primi saranno aiutati a fissare i principi di base prima di prendere qualsiasi parte attiva in un campo all’aperto o in una competizione. I cavalieri esperti troveranno in queste pagine molti contenuti e spunti di riflessione per migliorare la loro tecnica. Gli istruttori, che, a beneficio dei loro allievi, desiderano condensare e semplificare i concetti di base dell’equitazione all’aperto e del sistema naturale, ne trarranno una risorsa incredibile. Il testo è arricchito da numerose fotografie, disegni e diagrammi.

Piero Santini (1881-1960). Cavaliere di grande esperienza e reputazione internazionale, fu un autore molto rispettato. Espose per la prima volta in lingua inglese, il rivoluzionario “sistema di equitazione naturale”. Ciò gli portò una fama immediata. Di padre italiano e madre americana, Santini parlava e scriveva inglese come seconda lingua. Tra le sue opere si annoverano 5 libri, tra cui “Learning to Ride”, “The Forward Impulse” e “Riding Reflections”. Ha inoltre tradotto e curato gli articoli di Caprilli.

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Il testo è ordinabile (fornendo il codice ISBN: 9788894610208) presso tutte le librerie in territorio nazionale.

 

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