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Benessere dei cavalli: perché non sono macchine da gara

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Benessere dei cavalli: perché non sono macchine da gara. Ma è fondamentale ascoltarli, comprenderli e rispettarli.

Oggi, si parla tanto di benessere dei cavalli ma se il tuo cavallo potesse parlarti oggi, cosa ti direbbe? Forse non parlerebbe di vittorie, trofei o tempi da battere. Forse non ti chiederebbe di vincere, né di migliorare il tempo sul percorso. E nemmeno ti chiederebbe solo di essere ascoltato. Perché, anche se spesso lo dimentichiamo, un cavallo non è una macchina da competizione, è un essere vivente: sente, percepisce, prova emozioni, apprende.

Cavalli sempre più “perfetti”, ma siamo davvero pronti a capirli?

Negli ultimi decenni, grazie al progresso genetico, gli allevamenti sono riusciti a selezionare cavalli con qualità fisiche e atletiche eccezionali. Muscolatura potente, reattività, precisione nei movimenti, resistenza. Sono atleti nati, costruiti per vincere.

Ma c’è un problema. Mentre il suo corpo si è evoluto, la cultura equestre non ha sempre tenuto il passo. Troppo spesso ci si concentra sulla performance che ha preso il sopravvento sul benessere dei cavalli, sulla comunicazione, sull’empatia e sul modo in cui questi animali imparano e reagiscono.

L’equitazione non è solo tecnica: è relazione

Non basta saper “andare a cavallo”. Serve capire il cavallo. Osservarlo. Riconoscere i segnali. Rispettare i suoi tempi. Questo è il cuore della equitazione consapevole.

Oggi più che mai la scienza – attraverso l’etologia equina, la psicologia del cavallo e lo studio del comportamento animale – ci offre strumenti concreti per capire meglio chi abbiamo di fronte.

Sappiamo che:

  • Il cavallo è un animale sociale e vive di relazioni.
  • Ha una memoria emotiva molto sviluppata.
  • Riesce a leggere il nostro linguaggio non verbale, come i gesti e le espressioni facciali.
  • Può provare frustrazione, noia, paura, ma anche curiosità e piacere.
  • Impara con l’esperienza, e ogni interazione lo modifica.

Il rischio dell’automatismo

Trattare un cavallo come una macchina da competizione significa ignorare la sua natura. Vuol dire forzare, addestrare senza ascoltare, correggere senza capire. Questo può portare a:

  • Comportamenti indesiderati
  • Calo della performance
  • Stress cronico
  • E soprattutto, a infortuni evitabili

Una nuova equitazione è possibile

Il libro di Eleonora Dordoni, “Principi di apprendimento, il ruolo del rinforzo positivo”, da cui nasce questa riflessione spinge proprio in questa direzione: promuovere una visione dell’equitazione che integra le conoscenze storiche con la sensibilità moderna verso il cavallo come essere senziente.

Una equitazione etica non nega la tradizione, ma la aggiorna. Unisce conoscenze storiche e approccio moderno, mettendo al centro il cavallo come partner e non come strumento.

Il libro che ha ispirato questa riflessione invita a ripensare tutto: dallo stile di addestramento al modo in cui comunichiamo. È una proposta per chi vuole crescere davvero. In fondo, non si cresce solo salendo in sella. Crescere, in questo caso, significa osservare, ascoltare, imparare.

Una domanda che vale più di mille trofei

La vera domanda oggi non è più “quanto è bravo il mio cavallo?”, ma:

“Quanto lo conosco davvero?”

Perché i cavalli da competizione non sono macchine da gara. È un compagno, un essere senziente che merita di essere capito, rispettato, ascoltato. E anche ringraziato, sempre più spesso.

Libri di cavalli:
Eleonora Dordoni, Principi di apprendimento – il ruolo del rinforzo positivo, zoraide editore, pp. 17-18

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Per capire come apprende il cavallo

Principi di apprendimento – il ruolo del rinforzo positivo
di Eleonora Dordoni

Principale obiettivo di questo lavoro è quello di mettere in evidenza il valore delle teorie dell’apprendimento nell’addestramento del cavallo. Al giorno d’oggi la scienza, grazie ai suoi importanti progressi, può aiutare a capire il modo in cui i cavalli pensano e reagiscono ai diversi stimoli. Il saggio analizza dettagliatamente le tecniche che utilizzano il rinforzo positivo e illustra i vantaggi dell’utilizzo del clicker training nel lavoro con i cavalli.

La prefazione del prof. Antonio Lucio Catalano (già Presidente del Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Equine della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma)  apre il volume. Nell’introduzione il dr. Angelo Telatin  sottolinea che «questo libro contribuisce, grazie a molti esempi e a una filosofia di base, a ridurre il gap tra psicologia dell’ap­prendimento e addestramento […] Eleonora Dordoni è stata in grado, grazie alla sua abilità di tradurre in un linguaggio accessibile concetti complessi, di fare una sintesi accurata e intuitiva di cosa sia la psicologia dell’apprendimento».

Le splendide foto scattate da Giulia Basaglia impreziosiscono il volume e contribuiscono a rendere ancora più piacevole la sua lettura. Fotografa, grafica pubblicitaria e web designer, Giulia Basaglia è specializzata in fotografia equestre. Per lei riuscire a catturare il fascino dei cavalli ed esaltarne la bellezza è una vera e propria sfida con me stessa.

Questo libro permetterà al lettore di approfondire i concetti della psicologia dell’apprendimento e di acquisire nuove capacità per interagire in modo corretto con il proprio cavallo.

Disponibile su:

imisteridelcavalloStore >>> ACQUISTA ON LINE >>> Clicca qui

ElephantsBooks in libreria oppure ACQUISTA ON LINE >>> Clicca qui

IBS.IT >>> ACQUISTA ON LINE >>> Clicca qui

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Il testo è ordinabile (fornendo il codice ISBN: 9788890950483) presso tutte le librerie in territorio nazionale.

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Serena Cappello

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