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Come insegnare a un cavallo ad attraversare l’acqua

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Per insegnare a un cavallo ad attraversare l’acqua bisogna svolgere un addestramento specifico  che richiede pianificazione, pazienza e pratica.

Molti cavalli amano sguazzare nell’acqua, ma non chiedetegli di attraversare una piccola pozzanghera durante una passeggiata. Alcuni si fermano e indietreggiano, altri rifiutano di avanzare, altri ancora, se possono, la evitano e altri (misure permettendo) preferiscono saltarla. Ma cosa c’è dietro questo comportamento? «Ai cavalli – spiega il dr. Robert M. Miller nel suo libro “I misteri del cavallo” – manca la nostra capacità di adattamento visivo. La loro capacità di focalizzare non può contare sulla elasticità di una lente, che non cambia forma come la nostra […] Inoltre, i loro occhi, situati lateralmente, hanno una percezione della profondità relativamente scarsa. Ecco perché un cavallo sarà colto dal panico in presenza di una semplice macchia umida sul terreno: non riuscirebbe a capire se la pozza d’acqua è profonda pochi centimetri o diversi metri.»

Quindi le difficoltà di attraversare l’acqua si possono risolvere solo con un addestramento specifico  che richiede pianificazione, pazienza e pratica.

Il primo passo è costruire “l’ostacolo dell’acqua” in un ambiente familiare e sicuro per cavallo e cavaliere. L’obiettivo iniziale è quello di scoprire quanto ci si può avvicinare all’acqua prima che il cavallo mostri segni di tensione. Meglio allenarsi in un momento tranquillo della giornata senza il via vai di veicoli, cavalieri o altre distrazioni. Bisogna lavorare sempre al di sotto della soglia della paura, evitare situazioni troppo difficili e misurare il livello di ansia e angoscia del cavallo osservando attentamente il suo linguaggio del corpo. È importante ricordare che i cavalli devono superare con calma la “situazione” che temono (in questo caso una pozzanghera d’acqua) almeno in 5 condizioni diverse affinché imparino ad associarla a qualcosa di innocuo. Si può, ad esempio, variare la profondità dell’acqua e le sue proprietà visive rendendola più o meno riflettente, fangosa ​​e cristallina. Superata con successo questa prima fase, si dovrà introdurre il cavallo ad una fonte d’acqua naturale che sarà caratterizzata anche da un certo movimento.

A questo punto bisognerà aiutare il cavallo ad attraversare una fonte di acqua naturale con calma e sicurezza usando metodi di allenamento positivi e a basso stress. La desensibilizzazione progressiva e il  controcondizionamento possono cambiare le emozioni del cavallo facendogli associare l’oggetto o la situazione temuta a qualcosa di piacevole.

Come esempio di controcondizionamento, si può condurre il cavallo verso un fiume, un lago, il mare e  fermarsi mentre è ancora rilassato, fare una breve pausa e poi grattare il suo punto preferito e / o dargli un premio. Dopo averlo ripetuto alcune volte, il cavallo imparerà ad associare l’avvicinamento all’acqua ad un grattino o a una leccornia… si avvicinerà sempre di più rispondendo con sempre meno paura. In alcuni casi, uscire con un altro cavallo sicuro e affidabile può aiutare; è probabile che il cavallo segua il compagno e sarà rilassato dal suo atteggiamento calmo.

All’inizio dell’allenamento, il comportamento da rinforzare deve essere semplice e qualcosa che il cavallo può realizzare. Ad esempio, se il cavallo è rilassato mentre si trova vicino all’acqua, lo si deve premiare! Man mano che il cavallo avanza nell’addestramento, il comportamento da rinforzare deve cambiare e potrebbe includere stare fermo vicino all’acqua, fare un passo verso una pozzanghera, e, infine, fargliela toccare.

Il cambiamento del comportamento richiede tempo e persistenza. Piccoli successi possono indurre a tentare azioni più complicate, ma farlo rischia di innescare paura e comportamenti indesiderati. Ad esempio, se si spinge il cavallo ad avanzare ulteriormente in acqua e lo si costringe ad attraversarla con agitazione servirà solo ad innescare un comportamento di evitamento che invece si sta cercando di cambiare. È più utile evitare le situazioni che possono generare comportamenti indesiderati. Se ciò dovesse succedere, anche incidentalmente, non serve a niente cercare di correggere con azioni brusche. Girare stretto il cavallo, spingerlo in avanti con speroni e frustino sono “tecniche” non fanno nulla per ridurre la paura di fondo e potrebbero persino peggiorare il problema. I migliori successi si ottengono rinforzando tutti i nuovi comportamenti orientati verso ciò che si desidera ottenere ed espandendo la zona di comfort del cavallo.


Impara a leggere e comprendere come pensa un cavallo

I misteri del cavallo“ di Robert M. Miller è un libro che spiega ogni azione e reazione del cavallo da un punto di vista etologico, psicologico e comportamentale. Non è solo un libro di etologia! La sua originalità sta nel fatto che tiene conto anche del comportamento dell’uomo e della sua psicologia. Chiarisce tutti i principi scientifici che regolano la relazione con un cavallo aiutando a instaurare un canale di comunicazione corretto ed efficace per ambo le parti. Uno dei libri di etologia più letto negli ultimi anni. Un bestseller secondo le classifiche di IBS.IT

 

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Serena Cappello

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