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Fasi e componenti dell’allenamento

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L’allenamento del cavallo deve essere preparato secondo dei criteri che tengono conto di ciascuna individualità.

Un programma di allenamento deve essere adattato a ciascun cavallo in base alla sua individualità. In generale il suo successo è regolato da 4 punti: carico progressivo, specificità, riposo adeguato, differenze individuali.

I cavalli hanno la stessa di­versità degli uomini. Si possono distinguere in base alla loro conformazione, età, temperamento, condizione fisica e mentale, le loro capacità e la loro intelligenza. Sulla base di questi criteri l’adde­stratore deve redigere il programma di lavoro del ca­vallo. (Anthony Paalman, Il nuovo libro dell’equitazione, Zoraide editore, p. 193)

In generale, tutti i programmi di allenamento dovrebbero essere condotti in fasi. Ci sono tre fasi: (1) lavoro sulla lunga distanza lenta; (2) allenamento specifico per lo sport; (3) allenamento ad alta velocità (se applicabile).

Fase 1 – Lunga distanza lenta

Spesso abbreviato come LSD è una forma di allenamento a ritmo continuo con un graduale aumento della durata. L’LSD comprende le fasi iniziali dell’allenamento cardiovascolare per preparare muscoli, ossa e tessuti molli all’esercizio. La moderata intensità di allenamento dell’LSD è efficace nel migliorare la resistenza e il massimo assorbimento di ossigeno in individui poco allenati o moderatamente allenati.

La durata della fase di LSD dipenderà da quanto il cavallo è fisicamente in forma all’inizio, dalla sua età e dall’intensità dello sport per il quale verrà utilizzato. Più intenso è lo sport o più a lungo il cavallo resta fuori dall’allenamento, più lunga deve essere la fase LSD per gettare le giuste basi. Mantenere il cavallo moderatamente in forma durante l’anno (il che può richiedere solo uno o due allenamenti a settimana) può evitare la necessità di un periodo di allenamento LSD all’inizio di ogni stagione di gara.

Fase 2 – Lavoro specifico per lo sport

Come regola generale, l’allenamento deve dettare la velocità e i movimenti che il cavallo eseguirà durante la competizione.

Il lavoro specifico per lo sport dovrebbe contenere tre componenti: (a) allenamento cardiovascolare; (b) allenamento della forza; (c) esercizi di sostegno.

L’allenamento cardiovascolare è una continuazione dell’allenamento iniziato nella fase LSD. Gli esercizi cardiovascolari dovrebbero essere progettati per stimolare il sistema metabolico richiesto da un particolare sport. Un cardiofrequenzimetro può essere uno strumento molto utile. Infatti, permette di monitorare l’intensità e il carico di lavoro dell’allenamento cardiovascolare, in modo poter prendere di mira i sistemi metabolici specifici (aerobici o anaerobici). Per migliorare la capacità aerobica, i cavalli dovrebbero essere allenati con una frequenza cardiaca compresa tra i 150 e i 180 battiti al minuto (trotto, canter o galoppo). Per migliorare la capacità anaerobica, i cavalli dovrebbero essere allenati con una frequenza cardiaca superiore a 180 battiti al minuto (canter, galoppo o sprint). Secondo il principio del carico progressivo, il volume di lavoro dovrebbe essere aumentato gradualmente manipolando la durata, l’intensità e la frequenza dell’allenamento.

L’allenamento della forza dovrebbe iniziare all’inizio dell’allenamento sportivo specifico. Ci sono due obiettivi principali per l’allenamento della forza: aumentare la resistenza muscolare (forza aerobica) o aumentare la potenza muscolare (forza anaerobica). La resistenza muscolare è richiesta durante le attività submassimali come il dressage, il completo, il salto ostacoli e il reining. Mentre la potenza muscolare è tipica delle attività massimali come la corsa, il roping, il barrel racing e il polo.

Come l’allenamento cardiovascolare, l’allenamento della forza deve seguire il principio del carico progressivo, per cui il volume del lavoro di forza eseguito dovrebbe essere aumentato gradualmente.

Gli esercizi di sostegno aiutano a massimizzare la flessione e i piegamenti laterali, aumentando così il range di movimento delle articolazioni. Questi esercizi possono anche migliorare la lunghezza della falcata e l’impegno dei quarti posteriori del cavallo.

Fase 3 – Allenamento ad alta velocità

Non tutti gli sport equestri richiedono sprint o scatti di velocità. Tuttavia, per coloro che lo fanno, la terza fase di un programma di allenamento si concentrerà sul lavoro ad alta velocità svolto per brevi periodi o distanze. Il lavoro sulla velocità diventerà una componente dell’allenamento cardiovascolare specifico del cavallo. Il rischio di lesioni è maggiore, quindi questa fase dovrebbe essere intrapresa solo quando il cavallo ha un livello ragionevole di fitness cardiovascolare e di forza. Inoltre, il rischio di infortunio sarà ridotto se il lavoro di velocità viene eseguito in piccoli tratti, piuttosto che in una lunga raffica di velocità.

Il “fartlek” o “Speed play” o, in italiano, “gioco di velocità”, è un tipo di corsa alternativo che puoi praticare per dare varietà al tuo allenamento. Nel fartlek l’intensità dell’esercizio varia continuamente. Questo tipo di allenamento consiste infatti nell’alternare a intervalli irregolari una corsa normale a brevi sezioni a velocità più sostenuta. Non ci sono regole fisse: un passaggio a ritmo sostenuto deve però sempre alternarsi a passaggi più calmi o a pause. La durata e l’intensità della fase di sforzo sono più importanti del tempo o della distanza percorsa. Più veloce e più lunga è la fase di sforzo, più lunga deve essere la pausa.

Anthony Paalman insiste sul fatto che non è possibile stabilire un programma di addestramento valido ed efficace, indistintamente, per ogni cavallo e cavaliere. Un programma può solo avere un valore indicativo. È responsabilità dell’addestratore sensibile e preparato determinare quale parte del programma il cavallo ha più bisogno.

Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay

 


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Serena Cappello

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