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Il trotto: un’armonia da seguire

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I cavalieri apprendono presto il trotto, un’andatura che richiede abilità di coordinazione, inforcatura precisa e movimenti fluidi.

Fin dalle prime lezioni, i cavalieri imparano a eseguire il trotto, un passo saltato in due tempi che richiede una sottile abilità di coordinazione. Questo movimento, che solleva e ricolloca il cavaliere nella sella, richiede una perfetta inforcatura, talloni bassi, una leggera inclinazione del busto in avanti e una capacità di assecondare il movimento senza impattare pesantemente sulla sella.

Questo movimento deriva dalla natura stessa del trotto, un’andatura caratterizzata da un passo saltato in due tempi. Il cavallo si sposta con bipedi diagonali (anteriore destro e posteriore sinistro, e anteriore sinistro e posteriore destro), alternando un tempo di sospensione in cui tutti e quattro gli arti sono sollevati da terra. Questo movimento che ci spinge verso l’alto e ci fa ricadere in sella, va sfruttato e assecondato, evitando di rimbalzare e schiacciare la schiena del cavallo. Quello che ne risulta è ciò che viene definito trotto leggero in cui appunto si batte la sella.

La coordinazione dei movimenti consente al cavaliere di seguire il passo del trotto in modo armonico, contribuendo al confortevole equilibrio tra cavaliere e cavallo durante questa particolare andatura.

Inclinazione del busto: una guida visuale

Piero Santini, nel suo manuale “Principi fondamentali del sistema naturale”, si sofferma a spiegare l’inclinazione del busto del cavaliere in relazione al ritmo del movimento del cavallo e si serve di un approccio visuale intrigante per questa posizione. Immagina due linee rette: una che scorre parallela alla schiena del cavaliere e l’altra parallela alla testa del cavallo. Unendo queste due linee in un’unica visione, si forma una “A”. L’intersezione di queste linee rappresenta l’angolo formato tra la schiena del cavaliere e la testa del cavallo.

Quando cavaliere e cavallo non sono in movimento, queste linee si incrociano formando un angolo acuto. Al trotto, l’angolo diventa retto, mentre durante il galoppo o il salto, l’angolo assume una configurazione più o meno ottusa. Santini utilizza questa visualizzazione per evidenziare come la dinamica tra cavaliere e cavallo si rifletta nella postura, illustrando in modo eloquente come l’inclinazione del busto sia un indicatore visivo del ritmo del movimento del cavallo.

Il concetto cardine sottolineato da Piero Santini nel suo manuale enfatizza l’importanza per il cavaliere di adattare in modo fluido l’inclinazione del proprio busto al ritmo del movimento del cavallo. Tale adattamento prevede una leggera inclinazione in avanti durante il trotto, mantenendo un’angolazione appropriata durante il galoppo e il salto. Santini propone che, abbracciando questa visione, gli allievi acquisiscano spontaneamente la capacità di adeguarsi al movimento naturale del cavallo, piegandosi in avanti in modo intuitivo. Ciò consente al cavallo di conservare una posizione della testa che riflette la sua naturale conformazione, mantenendo l’atteggiamento che assumerebbe se fosse privo di cavaliere. Un approccio che mira a instaurare un rapporto armonico tra cavaliere e cavallo, consentendo una comunicazione più efficace e una postura più equilibrata.

Dal trotto al galoppo: fluidità e adattamento

Malgrado il trotto non rientri completamente nella categoria delle andature “naturali”, risulta, paradossalmente, particolarmente efficace nel costringere il cavaliere a stringere le ginocchia, abbassare i talloni e incurvare il dorso.

Va sottolineato che il termine “distaccare”, secondo Santini, non implica un allontanamento brusco dalla sella. Al contrario, significa sollevarsi elasticamente e diagonalmente in avanti dalla sella, seguendo il ritmo del cavallo e beneficiando della spinta alternata dei suoi arti posteriori. Questo approccio assicura che la gamba mantenga la sua posizione, evitando oscillazioni avanti e indietro del piede.

Prima di permettere al cavallo di intraprendere il trotto, o in concomitanza, è imperativo accorciare le redini. Questa precauzione si rende necessaria considerando che, all’aumentare della velocità dell’andatura, è essenziale incrementare l’inclinazione in avanti del busto. Santini ci ricorda che la corretta gestione delle redini costituisce una premessa fondamentale, contribuendo a mantenere l’equilibrio necessario durante questa fase dell’addestramento del cavallo.

Gestione delle redini: una coesione continua

La gestione corretta delle redini è fondamentale per mantenere il contatto continuo con la bocca del cavallo. Santini evidenzia come la mano, avanzata in corrispondenza dell’andatura, debba adattarsi. Durante il trotto e il galoppo, la mano si sposta progressivamente in avanti su redini più corte, mentre l’angolo tra coscia e polpaccio si allarga. Questo processo si inverte in modo naturale durante il passaggio dal galoppo al trotto, dal trotto al passo e dal passo all’alt, garantendo un atteggiamento dinamico e adattivo che sostiene una comunicazione efficace tra cavaliere e cavallo.

Verso una connessione armoniosa

In conclusione, immergersi nei principi del Sistema Naturale non solo offre una guida pratica all’equitazione ma promuove una connessione profonda e armoniosa tra cavaliere e cavallo. Attraverso la comprensione del ritmo, dell’inclinazione e della gestione delle redini, i principi caprilliani spiegati da Santini offrono un approccio completo per coloro che desiderano padroneggiare l’arte e la filosofia dell’equitazione.

Piero Santini, Principi Fondamentali del Sistema Naturale, zoraide editore, p. 80

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Principi Fondamentali del Sistema Naturale
di Piero Santini

Principi Fondamentali del Sistema Naturale di Piero Santini, discepolo del capitano Federico Caprilli, maggiore della cavalleria italiana, è un manuale che promuove il rivoluzionario Sistema Naturale di Equitazione di Caprilli. In questo testo, un classico della letteratura equestre, Santini, con un linguaggio semplice e dettagliato, introduce, spiega e promuove il Metodo Italiano e l’assetto in avanti. Si rivolge sia ai cavalieri principianti che ai cavalieri esperti e agli istruttori. I primi saranno aiutati a fissare i principi di base prima di prendere qualsiasi parte attiva in un campo all’aperto o in una competizione. I cavalieri esperti troveranno in queste pagine molti contenuti e spunti di riflessione per migliorare la loro tecnica. Gli istruttori, che, a beneficio dei loro allievi, desiderano condensare e semplificare i concetti di base dell’equitazione all’aperto e del sistema naturale, ne trarranno una risorsa incredibile. Il testo è arricchito da numerose fotografie, disegni e diagrammi.

Piero Santini (1881-1960). Cavaliere di grande esperienza e reputazione internazionale, fu un autore molto rispettato. Espose per la prima volta in lingua inglese, il rivoluzionario “sistema di equitazione naturale”. Ciò gli portò una fama immediata. Di padre italiano e madre americana, Santini parlava e scriveva inglese come seconda lingua. Tra le sue opere si annoverano 5 libri, tra cui “Learning to Ride”, “The Forward Impulse” e “Riding Reflections”. Ha inoltre tradotto e curato gli articoli di Caprilli.

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Il testo è ordinabile (fornendo il codice ISBN: 9788894610208) presso tutte le librerie in territorio nazionale.

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Serena Cappello

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