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Parto della cavalla: mezzi per prevederne l’imminenza

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I mezzi per prevedere l’imminenza del parto della cavalla possono determinare quando sarà necessario vegliare la cavalla ma non possono dare una data precisa.

I principali parametri tramite i quali è possibile stabilire la maturità fetale e quindi l’imminenza del parto sono:

durata della gestazione;

sviluppo mammario e produzione di colostro;

rilassamento della cervice e dei legamenti pelvici.

Contrariamente a quanto, in genere, è creduto e a quanto è valido per altre specie l’età gestazionale è di limitato valore quando viene usata per prevedere il momento del parto dato che la durata della gravidanza della cavalla presenta una grande variabilità 305 – 400 giorni, (Vandenplassche, 1986).

Riguardo alla dilatazione cervicale, Jeffcott e Rossdale (1977) riportano che questa può essere presente già alcune settimane prima del parto, oppure non comparire, in tal caso si può osservare una cervice saldamente chiusa e ricoperta da muco viscoso, fino al termine del primo stadio del travaglio.

Benché lo sviluppo della mammella possa presentare variazioni a seconda della razza e dello stato di nutrizione, la ghiandola mammaria, generalmente, inizia ad aumentare di volume a partire da circa un mese prima del parto, per distendersi, in modo evidente, durante le ultime due settimane di gravidanza ( Jeffcotte Rossdale, 1977).

La presenza di edema delle mammelle e della porzione ventrale dell’addome è indicativo dell’avvicinarsi del parto, (Jeffcott e Rossdale, 1977). Nonostante ciò, la spia più attendibile che il puledro è pronto a nascere è costituita dai cambiamenti che si verificano nel secreto mammario.

Le secrezioni mammarie, generalmente, passano da un colore paglierino ambrato nei 15 giorni antecedenti al parto ad uno paglierino torbido nella settimana che precede la fine della gestazione ad uno giallo o bianco, con aumento della viscosità, nell’imminenza del travaglio (Jeffcott e Rossdale, 1977).

Peaker et al. (1979) e Leadon et al. (1984) furono tra i primi a segnalare variazioni nel contenuto in elettroliti del secreto mammario nell’imminenza del parto. La valutazione degli elettroliti nel secreto mammario condotta con metodi di laboratorio, pur assicurando l’attendibilità dei risultati, limita l’applicazione pratica negli allevamenti di questo test.

Per questo motivo furono sperimentati numerosi metodi rapidi e di facile applicazione sul campo per testare le concentrazioni degli elettroliti nel secreto mammario. Ousey et al. (1984) hanno controllato in laboratorio l’efficacia di tre differenti tipi di strisce reattive nella valutazione delle concentrazioni di calcio e/o di magnesio.

I risultati di queste esperienze possono essere così riassunti:

Alta correlazione tra i dati di laboratorio e le misurazioni eseguite con i test.

Impossibilità di prevedere con precisione il momento del parto con qualsiasi test, data, da una parte, la possibilità di rilevare valori ritenuti indicativi del travaglio diversi giorni prima dello stesso, dall’altra, l’eventualità che alcune fattrici partoriscano in assenza di variazioni del secreto mammario.

Migliore rispondenza del test in grado di misurare solo le variazioni del calcio.

Le esperienze riportate, quindi, sembrano testimoniare che la valutazione degli elettroliti mammari, eseguita in laboratorio o con un test rapido in allevamento, può essere impiegata più per determinare quando è necessario vegliare la cavalla, in quanto il parto può essere imminente, che per stabilire quando la cavalla effettivamente partorirà.

Dott. Orazio Bray


Dott. Orazio Bray, medico veterinario, ippiatra, operante nel campo della riproduzione equina.

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Serena Cappello

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