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Chi era il generale L’Hotte? Un grande maestro ancora attuale

Il generale L’Hotte non è solo un nome importante nella storia dell’equitazione, ma una figura centrale per capire l’equitazione moderna.

Nella diretta Instagram del 28 aprile scorso, Massimo Basili e Alessandra Lavista hanno parlato proprio di lui: chi era, cosa ha fatto e perché vale la pena leggerlo ancora oggi.

Se ti interessano la tecnica, la filosofia e la pratica equestre, il generale L’Hotte ti offre una lezione di equitazione che vale più di tanti manuali moderni.

Un allievo di due mondi: Baucher e D’Aure

Alexis L’Hotte nasce nel 1825 e si forma con due maestri molto diversi: François Baucher, famoso per il suo lavoro fine e artistico, e il barone D’Aure, più pratico e orientato all’equitazione militare.
Avere appreso da entrambi è ciò che rende il generale L’Hotte un cavaliere completo: capace di cogliere il meglio da ogni scuola e poi sintetizzarlo in un metodo personale, profondo ma concreto.

Saumur e l’equitazione militare

Dopo una carriera brillante, L’Hotte diventa Capo écuyer e comandante della scuola di cavalleria di Saumur, il cuore pulsante dell’equitazione francese.
È qui che introduce innovazioni importanti, come il trotto sollevato – pratica che oggi diamo per scontata ma che all’epoca fu osteggiata dai tradizionalisti per decenni.

Immagina fare chilometri al trotto seduto, in sella a cavalli da campagna, su terreni difficili. Introdurre il trotto all’inglese fu una rivoluzione: più praticità, meno stress per cavalli e cavalieri.

L’Hotte fu anche tra i primi a favorire l’uso delle selle inglesi, più leggere e funzionali per il lavoro in esterno. Il suo approccio era semplice: tutto ciò che rende il cavallo più efficace e meno affaticato va nella giusta direzione.

Due libri che fanno scuola ancora oggi

I due testi fondamentali di L’Hotte sono stati pubblicati dopo la sua morte:

  • “Un ufficiale di cavalleria” (1905): autobiografico, ricco di aneddoti e riflessioni sulla sua esperienza.
  • “Questioni equestri” (1906): più tecnico, diretto e a tratti sorprendentemente moderno.

In Questioni Equestri, L’Hotte scrive cose che fanno ancora discutere. Come questa:

“Il punto di partenza dell’obbedienza […] risiede unicamente nell’istinto di conservazione dell’animale che lo porta ad evitare il dolore rispondendo all’avvertimento che proviene dagli agenti che possono provocarlo e all’occorrenza lo produrrebbero fino all’ottenimento dell’obbedienza. I nostri mezzi di dominio non hanno un’altra base”.

Un passaggio che può sembrare cinico, ma che mostra quanto il generale fosse realistico. Per lui, l’equitazione non era un gioco o un’esibizione: era comunicazione precisa, disciplina, ascolto e metodo.

La differenza tra arte e servizio

Pur stimando profondamente Baucher, L’Hotte vietò l’uso del suo metodo nella scuola militare. Perché?
Perché sapeva distinguere tra equitazione artistica (perfetta per il lavoro personale, la ricerca, l’alta scuola) ed equitazione militare, che richiede funzionalità, ripetibilità e risultati sul campo.

Questo approccio è quanto mai attuale: ogni cavaliere oggi si trova davanti alla stessa scelta. Vuoi montare per esprimerti o per ottenere risultati concreti? E magari, perché no, entrambe le cose – se hai consapevolezza degli strumenti che usi.

Perché oggi parliamo ancora del generale L’Hotte

Nella diretta, Massimo e Alessandra hanno discusso di tanti aspetti del suo pensiero:

  • l’uso (e l’abuso) della routine nell’addestramento
  • il ruolo della memoria del cavallo
  • il valore dell’aiuto chiaro, dato con precisione, senza forzature
  • la sua capacità di unire esperienza pratica e visione filosofica

Il bello? Tutto questo, L’Hotte lo scriveva alla fine dell’Ottocento, ma potresti sentirlo dire da un buon istruttore oggi. E questo fa la differenza tra un semplice autore storico e un classico dell’equitazione.

Vuoi saperne di più?

Hanno parlato di tutto questo (e molto altro) nella diretta Instagram del 28 aprile, disponibile anche sul canale YouTube di Massimo Basili.
È una chiacchierata informale, accessibile a tutti, ma ricca di spunti per chi vive il cavallo ogni giorno, da principiante o da professionista.

Guarda ora la diretta completa:

Instagram >>> clicca qui
YouTube:

Classico, sì. Ma ancora utile

Il generale L’Hotte non è solo una figura da ricordare. È un esempio di equilibrio, di coerenza e di rispetto per il cavallo e il cavaliere.
Chi ama l’equitazione dovrebbe conoscerlo, leggerlo… e magari ascoltarlo, anche solo per un’ora, in una diretta come quella tenuta da Massimo Basili e alessandra Lavista.

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