Il cavallo comunica lo stress con un linguaggio del corpo abbastanza riconoscibile purché però sia guardato nel suo insieme. Concentrarsi su singoli aspetti può creare false interpretazioni.
I cavalli con stress acuto mostrano un linguaggio del corpo abbastanza riconoscibile, afferma la dott.ssa Sue M. McDonnell, PhD, comportamentista animale e fondatrice del Equine Behavior Program alla School of Veterinary Medicine dell’Università della Pennsylvania. La McDonnell descrive i segni fisici che mostrano questi soggetti: orecchie rivolte in avanti, occhi spalancati, narici allargate, testa alta, posizione rigida e coda sollevata. Potrebbero anche soffiare con il naso e in molti casi defecare.
Inoltre, i cavalli appena usciti da situazioni stressanti – aggiunge la McDonnell – spesso leccano e masticano, come una sorta di reazione involontaria. In altre parole, ciò si verifica perché il passaggio da una risposta del sistema nervoso simpatico (allo stress acuto) alla risposta del sistema nervoso parasimpatico (“riposo e digestione”) fa sì che il cavallo passi da una bocca asciutta a una bagnata. Quando inizia a salivare, il cavallo lecca e mastica. Questo atteggiamento, ritiene la dott.ssa McDonnell, ha provocato una notevole confusione tra tutti gli istruttori e formatori che non hanno conoscenze scientifiche e interpretano erroneamente il leccare e il masticare come un inequivocabile linguaggio che esprime sempre un segno di sottomissione o un “legame speciale”. Ma non sempre lo è. Molte volte il cavallo è solo stato messo in una situazione altamente stressante e il suo leccare e masticare è il segno che passa da un livello alto di stress ad uno un po’ più basso.
Se non identificato uno stress cronico può degenerare. I cavalli possono “arrendersi” a uno stato di impotenza che sfocia poi in depressione. I cavalli depressi tendono a esibire un tipo specifico di linguaggio del corpo facilmente riconoscibile, afferma Clémence Lesimple, PhD, del EthoS Laboratory of Human and Animal Ethology presso l’Università di Rennes, in Francia. I cavalli depressi, continua la ricercatrice francese, assumono postura “fissa”, restano fermi per diversi minuti in una posa caratteristica con il loro peso spostato in avanti, il collo orizzontale e basso ma allungato, e soprattutto gli occhi aperti e le orecchie immobili. “Spesso stanno di fronte al muro e sembrano mostrare completa indifferenza per il loro ambiente, come se si fossero appena tagliati fuori”.
Per distinguere i segni dello stress cronico Il linguaggio del corpo, afferma la McDonnell, va guardato nel suo insieme. Concentrarsi solo sulle caratteristiche del viso e quindi avere come unico riferimento la Horse Grimace Scale (HGS) può essere fuorviante in quanto un cavallo può manifestare gli stessi segni sia per indicare un dolore, una malattia sia per indicare uno stress psicologico o fisico cronico.
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