cuore cavallo

Cuore di cavallo: il motore nascosto delle sue prestazioni (e dei suoi misteri)

Il cuore del cavallo è un motore straordinario: regola le sue prestazioni, ne rivela lo stato di salute e può nascondere rischi da non sottovalutare.

Lo sapevi che il cuore di un cavallo può pesare quanto una palla da bowling? Circa 5 kg per un esemplare adulto di 500 kg. Un dato curioso, certo. Ma anche una chiave per capire perché questo animale, di natura erbivora e meditativa, sia anche un prodigio di resistenza, velocità e potenza.

Quando si parla di cuore sportivo, si pensa all’atleta umano, magari a uno da medaglia olimpica. Eppure pochi sanno che il funzionamento del cuore del cavallo è uno dei segreti meglio custoditi delle sue straordinarie capacità atletiche. Comprenderlo non è solo un esercizio di anatomia: è un atto d’amore verso il cavallo stesso, perché là dentro – in quelle quattro camere pulsanti – si gioca gran parte della sua salute e delle sue performance.

Il cuore del cavallo: un atleta dentro

Il cuore del cavallo batte a riposo tra i 28 e i 40 bpm (battiti per minuto), ma sotto sforzo può superare i 200. Più del quintuplo. Questo significa che, durante una gara o una corsa sfrenata al galoppo, il suo cuore pompa sangue con un’efficienza che farebbe impallidire anche un triatleta professionista.

Nel linguaggio tecnico si parla di gittata cardiaca, ovvero il volume di sangue che il cuore riesce a pompare in un minuto. Nei cavalli in attività, può aumentare fino a 7-8 volte rispetto al riposo. È questo che consente loro di ossigenare i muscoli durante la fatica estrema. In altre parole, più che correre, respirano attraverso il cuore.

Funzionamento del cuore: un meccanismo di precisione

Come negli esseri umani, anche il cuore equino è diviso in quattro camere: due atri e due ventricoli. Ma c’è una differenza fondamentale: la massa muscolare del ventricolo sinistro del cavallo è molto più sviluppata, perché deve spingere il sangue in tutto il corpo — fino alla punta della coda, letteralmente.

L’alternanza tra diastole (rilassamento) e sistole (contrazione) segue un ritmo orchestrato da impulsi elettrici, coordinati da un sistema specializzato di cellule miocardiche. Se questo ritmo si altera, si entra nel campo delle aritmie, una delle forme più comuni di malattie cardiache nei cavalli.

Quando il motore si inceppa: malattie cardiache nei cavalli

I cavalli sono animali resistenti, ma non invincibili. E, proprio perché il loro cuore lavora così tanto, qualunque disturbo cardiaco può avere effetti devastanti sulle prestazioni. Tra le malattie cardiache più frequenti, troviamo:

  • Malattie valvolari, quando le valvole non si chiudono bene e il sangue “torna indietro”.
  • Miocarditi, infiammazioni del muscolo cardiaco spesso legate a infezioni.
  • Aritmie, che possono passare inosservate fino a causare episodi di svenimento o collasso.

Un cavallo con un cuore compromesso può sembrare in salute… finché non si chiede troppo. E questo è il vero rischio: sottovalutare i segnali.

Una lezione di equilibrio

Il cuore sportivo del cavallo è uno spettacolo naturale, ma anche un elemento fragile. Non è raro che un campione, apparentemente in forma smagliante, venga ritirato dalle competizioni per un soffio cardiaco o un’aritmia. Questo ci ricorda una cosa: il cavallo non è una macchina. È un essere vivente con limiti, emozioni e – appunto – un cuore.

Molti problemi cardiaci si possono diagnosticare precocemente con strumenti come l’ecocardiogramma o l’elettrocardiogramma. Ma serve attenzione, competenza e soprattutto ascolto. Perché, come ogni cavaliere sa, prima di ogni passo, prima di ogni salto, c’è sempre un battito.

Cuore e cavallo: un legame da ascoltare

Il cuore del cavallo è tanto reale quanto simbolico. È muscolo, pompa, metronomo. Ma è anche carattere, volontà, desiderio. Chiunque abbia montato, guidato o semplicemente osservato un cavallo sa che “seguire il cuore” non è solo un detto: è una pratica concreta. Anche – e soprattutto – in scuderia.

Allora la domanda è: quanto ascoltiamo davvero il cuore del nostro cavallo? Non solo col fonendoscopio, ma nei suoi ritmi, nel suo respiro, nelle sue pause. Perché capire come funziona quel cuore, e proteggerlo, è il primo passo per rispettare ciò che rende il cavallo un atleta… e un mistero.

Fonte: Ettore Ballardini Ippiatra

L’immagine che accompagna questo contenuto è stata realizzata con l’ausilio della IA

 

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.