attrezzatura equitazione Piero Santini

Attrezzatura equitazione e responsabilità del cavaliere: l’insegnamento attuale di Piero Santini

Piero Santini riflette su come l’attrezzatura da equitazione influenzi il cavallo e rivela il ruolo decisivo del cavaliere nel binomio uomo-cavallo.

“Il cavallo è ciò che ne fa il cavaliere.”
Questa frase tagliente, firmata da Piero Santini, è più che una provocazione. È una presa di posizione netta, che ci invita a riflettere su quanto l’essere umano influenzi — nel bene e nel male — il comportamento del cavallo. E lo fa puntando l’attenzione su un elemento spesso trascurato: l’attrezzatura da equitazione.

Sella, imboccatura, redini. Strumenti concreti, certo, ma anche simboli. Perché ogni oggetto che usiamo per comunicare con il cavallo è una scelta tecnica e, insieme, una dichiarazione etica.

Il cavallo non mente: riflette chi lo guida

Nel suo manuale “Principi fondamentali del sistema naturale”, Santini smonta con eleganza l’ossessione per il cavallo “giusto” — di razza, morfologicamente impeccabile, perfettamente addestrato. Per lui il punto è un altro: il cavallo è il risultato del lavoro e della coscienza del cavaliere. Non esiste animale che possa sopperire all’incompetenza, all’incoerenza o alla fretta dell’essere umano.

Il cavallo, dice, “non è una macchina da pilotare ma un essere da capire”. È lo specchio delle mani che lo guidano, delle gambe che lo incalzano, della mente che lo osserva. Un cavaliere paziente e preparato può trasformare un cavallo “nella media” in un compagno straordinario.

Attrezzatura equitazione: strumento di comunicazione, non di controllo

È su questo piano che Santini introduce la riflessione tecnica. Ogni pezzo dell’attrezzatura da equitazione ha un impatto diretto sul cavallo: fisico, emotivo, comportamentale. E per questo, ogni scelta è una responsabilità.

Una sella inadatta può bloccare le spalle o schiacciare il garrese. Un’imboccatura troppo severa può creare difese e ansia. Redini troppo strette, speroni usati male, imbottiture sbagliate: tutto comunica qualcosa. Spesso qualcosa che il cavallo non capisce, ma subisce.

Per Santini, la regola è chiara: l’attrezzatura deve facilitare il dialogo, non imporre la disciplina. Non deve “correggere” il cavallo, ma aiutare il cavaliere a essere più chiaro, più morbido, più coerente.

Il cavallo ideale? È quello che può lavorare con te

Nel libro, Santini descrive un profilo di cavallo ideale che è sorprendentemente sobrio: taglia media, buona conformazione, un addestramento coerente e la capacità di affrontare un salto di circa un metro con disinvoltura.

Non parla di genealogie nobili, di trofei, di perfezione morfologica. Parla di cavalli che possono vivere e lavorare in sinergia col cavaliere. Cavalli affidabili, versatili, rispettati. E per ottenere questo, il cavaliere deve formarsi, migliorare, mettersi in discussione.

Non è un caso che Santini si ispiri a Federico Caprilli e al suo metodo naturale, che mette al centro il movimento libero del cavallo, la collaborazione, la fiducia reciproca. In questa visione, l’addestramento del cavallo non è un esercizio di dominio, ma un percorso condiviso di crescita.

La vera domanda è: chi vogliamo essere a cavallo?

L’equitazione, quando è davvero tale, non è solo tecnica. È un atto di consapevolezza. Piero Santini ci ricorda che non basta “montare bene”, né possedere l’ultima sella high-tech o un cavallo di sangue puro. Serve attenzione. cultura. Serve rispetto.

E allora forse dovremmo smettere di chiederci che cavallo vogliamo, e iniziare a chiederci che tipo di cavaliere siamo. Perché ogni nostra scelta — nell’equitazione come nella vita — lascia un’impronta. E sul dorso di un cavallo, quell’impronta si sente.

Scopri il libro:  Principi Fondamentali del Sistema Naturale di Piero Santini

Piero Santini

Principi Fondamentali del Sistema Naturale di Piero Santini, discepolo del capitano Federico Caprilli, maggiore della cavalleria italiana, è un manuale che promuove il rivoluzionario Sistema Naturale di Equitazione di Caprilli. In questo testo, un classico della letteratura equestre, Santini, con un linguaggio semplice e dettagliato, introduce, spiega e promuove il Metodo Italiano e l’assetto in avanti. Si rivolge sia ai cavalieri principianti che ai cavalieri esperti e agli istruttori. I primi saranno aiutati a fissare i principi di base prima di prendere qualsiasi parte attiva in un campo all’aperto o in una competizione. I cavalieri esperti troveranno in queste pagine molti contenuti e spunti di riflessione per migliorare la loro tecnica. Gli istruttori, che, a beneficio dei loro allievi, desiderano condensare e semplificare i concetti di base dell’equitazione all’aperto e del sistema naturale, ne trarranno una risorsa incredibile. Il testo è arricchito da numerose fotografie, disegni e diagrammi.

Piero Santini (1881-1960). Cavaliere di grande esperienza e reputazione internazionale, fu un autore molto rispettato. Espose per la prima volta in lingua inglese, il rivoluzionario “sistema di equitazione naturale”. Ciò gli portò una fama immediata. Di padre italiano e madre americana, Santini parlava e scriveva inglese come seconda lingua. Tra le sue opere si annoverano 5 libri, tra cui “Learning to Ride”, “The Forward Impulse” e “Riding Reflections”. Ha inoltre tradotto e curato gli articoli di Caprilli.

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Il testo è ordinabile (fornendo il codice ISBN: 9788894610208) presso tutte le librerie in territorio nazionale.

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