Cosa significa davvero lavorare con i cavalli e per chi lo facciamo davvero? Etica, legame e responsabilità.
“Lavoro per ogni cavallo che incontro. Non per il proprietario, non per me stesso. Ma per lui.”
— Massimo Pierini, “Un dono da ogni cavallo”
Cosa significa davvero lavorare con i cavalli?
Dietro la bellezza di un addestramento ben riuscito, dietro la sincronia perfetta tra uomo e animale, si nasconde una questione profonda: chi stiamo servendo quando ci prendiamo cura di un cavallo? È un mestiere, certo. Ma è anche un rapporto. Un legame. E come ogni legame, è fatto di empatia, responsabilità, e talvolta, dolore.
In un mondo in cui spesso si pretende che l’animale “funzioni”, chi lavora con i cavalli ogni giorno si trova a bilanciare aspettative, emozioni e scelte morali non sempre facili.
Il cavallo non è tuo, ma diventa parte di te
Chi lavora con i cavalli — addestratori, istruttori, tecnici — lo sa bene: il cavallo con cui si instaura un legame non è quasi mai di proprietà. Appartiene a un cliente, a una scuderia, a qualcun altro. Eppure, è nelle mani dell’addestratore che il cavallo cresce, cambia, impara a fidarsi. Un paradosso difficile da digerire.
Massimo Pierini, nel suo libro “Un dono da ogni cavallo”, descrive questa condizione con lucidità:
“Ogni cavallo con cui lavoro porta con sé una parte di me. Ma alla fine, non è mio. È come prendersi cura di un gioiello prezioso, sapendo che un giorno dovrai restituirlo.”
Chi decide davvero per quel cavallo? Chi ne conosce le paure, i limiti, i progressi? Chi ha un legame profondo o chi ha solo la firma sul libretto?
Il legame emotivo: forza o trappola?
Lavorare con i cavalli non è come lavorare con le macchine. Ogni giorno nasce qualcosa: un’intesa, una forma di ascolto silenzioso, una fiducia che si costruisce gesto dopo gesto. È un privilegio raro.
Pierini lo racconta con parole che colpiscono:
“Quando un cavallo ti guarda negli occhi e decide di fidarsi di te, non è solo una vittoria professionale. È una connessione autentica che ti cambia.”
Ma proprio questa connessione può diventare un peso. Perché quando il percorso finisce, quando il cavallo viene spostato, venduto o semplicemente affidato a qualcun altro, chi ha investito tempo, cuore e attenzione si trova a lasciare andare.
Essere professionali senza perdere l’anima
L’addestratore di cavalli, per quanto coinvolto, non può permettersi di perdere il proprio equilibrio. Ogni scelta deve tener conto non solo del rapporto, ma della funzione che si svolge: preparare, educare, rispettare. Anche quando questo significa fare un passo indietro.
“Non puoi trattenere ciò che non ti appartiene. Il tuo compito è fare il meglio per il cavallo, anche se significa lasciarlo andare.”
(Massimo Pierini)
Non è freddezza. È etica. Ed è anche la parte meno raccontata — e più dolorosa — del lavorare con i cavalli.
L’etica nell’addestramento: cosa significa davvero?
Mettere il benessere del cavallo al centro. Sempre. Anche quando le pressioni esterne spingono a forzare i tempi, a ottenere risultati, a “correggere” con metodi rapidi e discutibili.
Un cavallo non è un mezzo. È un compagno. Un individuo con sensibilità, storia, carattere.
“Un cavallo non è uno strumento, ma un compagno di lavoro. Rispetta il suo ritmo, ascolta i suoi segnali e non chiedergli mai più di quanto possa dare.”
(Massimo Pierini)
Educare anche i proprietari
Il lavoro etico di un addestratore non finisce nel campo di lavoro. Continua nel rapporto con il proprietario: spiegando, consigliando, opponendosi anche, se necessario. Perché chi prende il cavallo “dopo” deve sapere cosa è stato fatto “prima” — e perché.
Un bravo professionista non consegna solo un cavallo addestrato. Consegna un percorso, con tutto ciò che comporta.
Il vero mestiere: essere custodi, non padroni
Chi lavora con i cavalli è un custode temporaneo. Ma ogni gesto lascia un segno. Ogni scelta ha un peso. E questo ruolo va vissuto con umiltà, ma anche con consapevolezza.
Il successo, in questo mestiere, non è solo un movimento ben eseguito o un premio in gara. È saper guardare un cavallo negli occhi e sapere di aver fatto la cosa giusta per lui, anche quando nessuno ti vede.
Vuoi approfondire?
Scoprilo qui : [recensione su Cavallo Magazine ].
Disponibile su:
imisteridelcavalloStore >>> ACQUISTA ON LINE >>> Clicca qui
ElephantsBooks in libreria oppure ACQUISTA ON LINE >>> Clicca qui
IBS.IT >>> ACQUISTA ON LINE >>> Clicca qui
laFeltrinelli >>> ACQUISTA ON LINE >>> Clicca qui
Amazon >>> ACQUISTA ON LINE >>> Clicca qui
Il testo è ordinabile (fornendo il codice ISBN: 9798890950469) presso tutte le librerie in territorio nazionale.
Per chi lavoriamo davvero, quando lavoriamo con i cavalli?
La risposta più vera è forse questa: per il cavallo stesso. Per la sua crescita, la sua fiducia, la sua libertà.
Chi lavora con i cavalli, lo sa: non basta saper insegnare. Bisogna saper lasciare andare. Con dignità. E con amore.
immagine in evidenza: FnattaStina su pixabay