una nuova vita

Instaurare un rapporto con il puledro subito dopo la nascita non è sbagliato, pericoloso e «contro natura» (…) Ormai è risaputo che prima si comincia l’ammansimento del cavallo e più facile sarà l’addestramento, anche se non è ancora stata accettata l’idea che è sin dalla nascita che si stabilisce un rapporto di fiducia e di disponibilità tra il cavallo e l’uomo, creando le premesse per un’attività che potrà dare buoni frutti e che metterà in luce le reali possibilità del cavallo trasformandolo in un soggetto esente da difese e resistenze. (…)l’uomo di cavalli deve considerare l’importanza di plasmare il comportamento dei puledri non appena vengono alla luce. (…) Iniziare l’addestramento del puledro sin dalla nascita è sicuramente il metodo più veloce e più efficace ma non è semplice e occorre una buona preparazione da parte di chi vuole intraprendere tale via. Il cavaliere deve essere dotato di molta calma e di molta sicurezza perché i puledri tendono a reagire in maniera brusca e violenta; in queste situazioni si deve mantenere il sangue freddo per evitare che atteggiamenti erronei generino ulteriori paure. Al limite, è meglio non occuparsi del puledro anziché farlo in modo improprio perché, se fatto correttamente, l’imprinting è efficace allo stesso modo per tutte le razze e produce un puledro calmo, senza paura, amichevole, rispettoso e disposto ad imparare; se, invece, è praticato male darà solo risultati scarsi e probabilmente cavalli con disturbi comportamentali.

Articolo su Psychofenia – ricerca ed analisi psicologica

 
 

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