Endotossine e micotossine: un pericolo per il cavallo

Endotossine e micotossine. Si tratta di sostanze tossiche che rappresentano un vero pericolo per il nostro cavallo perché sono difficili da individuare.

Le endotossine e le micotossine possono essere troppo piccole da vedere, tuttavia vale la pena di ricordare i rischi che esse comportano per il vostro cavallo e le misure da prendere per ridurre il contatto con loro. Ma cosa sono le endotossine e le micotossine?

Le endotossine sono sostanze tossiche legate alle pareti cellulari batteriche che vengono rilasciate nel loro ambiente circostante quando i batteri si disintegrano. Le micotossine sono, invece, sostanze tossiche prodotte da muffe e funghi come metaboliti secondari che forniscono un meccanismo di difesa per aiutare la muffa o i funghi a colonizzare l’ospite.

In genere, il vostro cavallo viene a contatto solo con bassi livelli di queste tossine. Tuttavia, il tratto digestivo del cavallo è la patria di miliardi di batteri necessari per la digestione che potenzialmente possono rilasciare grandi livelli di endotossine. Le micotossine sono una componente comune di alimenti e sono molto difficili da eliminare completamente e possono creare problemi anche all’apparato respiratorio. Pertanto, anche se non è possibile vedere queste potenziali fonti di tossine, è importante gestire i nostri animali cercando di ridurre l’esposizione alle micotossine nei mangimi e la potenziale morte batterica nel tratto intestinale.

Il cambio di fieni o di mangimi. Il tratto digestivo contiene diversi tipi di batteri che hanno compiti specifici e le proporzioni relative di ciascuno sono influenzate dal tipo di alimento che il cavallo sta mangiando. Ciò significa che se la dieta cambia, anche la composizione della popolazione batterica cambia. I batteri che non sono più necessari in tali grandi quantità o che non riescono a sopravvivere nell’ambiente appena creato moriranno rilasciando endotossine. Anche la rapida crescita di nuovi ceppi batterici si traduce nel rilascio di endotossine.

Per questo motivo è importante mantenere un ambiente digestivo stabile diminuendo le variazioni brusche dell’alimentazione, somministrare diversi piccoli pasti al giorno anziché solo due grandi ed aumentare la quantità di fibra nella razione.

I cambiamenti di alimentazione includono anche i soli cambiamenti di fieno. Anche un taglio rispetto ad un altro dello stesso tipo di fieno può causare una alterazione del tratto digerente e rischio di rilascio di grandi quantità di endotossine.

Cosa può andare storto? In una situazione normale, una volta rilasciate, viene impedito alle endotossine di lasciare il tratto gastrointestinale a causa del rivestimento intestinale. Le cellule del rivestimento intestinale possono utilizzare una serie di enzimi e anticorpi per impedire il passaggio delle tossine.

Nel caso in cui piccole quantità sfuggano in circolazione, vengono rimosse dalle cellule immunitarie specializzate che si trovano nel fegato.

Tuttavia, se si verifica una crescita batterica o la morte su larga scala e la barriera intestinale è danneggiata a causa di problemi come malattie gastrointestinali, invasione parassitaria o interventi chirurgici, le endotossine saranno in grado di entrare nel flusso sanguigno e possono sovraccaricare la funzionalità epatica. Il risultato è l’avvio di una cascata infiammatoria e sintomi visibili quali febbre, depressione, sudorazione, aumento della frequenza cardiaca e respiratoria, laminite, sintomatologia colica. In casi estremi può sopraggiungere uno shock tossico che può mettere a repentaglio la vita dell’animale.

In pericolo anche l’apparato respiratorio. Le endotossine possono entrare a livello sistemico nel vostro cavallo non soltanto dal tratto intestinale ma possono anche essere inalate. I batteri del tratto digestivo sopravvivono nelle feci e possono diventare una componente della polvere di scuderia che porta alla infiammazione delle vie respiratorie ed eventualmente alla cosiddetta bolsaggine.  Endotossine aeree sono presenti in concentrazioni significativamente più basse nei pascoli piuttosto che in scuderia e per questo motivo i cavalli affetti da patologie respiratorie devono essere tenuti fuori quando possibile e le scuderie hanno bisogno di essere ben ventilate.

L’allontanamento dei cavalli dal box durante il governo e la pulizia della corsia è una buona misura precauzionale e non dovrebbero mai essere usati soffiatori in tutta la scuderia in presenza dei cavalli.

Le micotossine sono da tempo note per avere un impatto negativo sulla salute respiratoria provocando irritazione e allergie e sono spesso nel contesto di spore di muffa nel fieno. Mettere in ammollo o trattare con vapore il fieno riduce significativamente il rischio di respirare micotossine. La maggior parte dei proprietari sono anche consapevoli dell’importanza di non alimentare con fieno o mangimi ammuffiti a causa del potenziale pericolo di causare coliche. Tuttavia, non si può fare affidamento sul fatto che solo le muffe visibili producano micotossine. Solo perché non è possibile vedere la muffa non significa che i metaboliti secondari tossici non ci siano.

Molto dipende dalla micotossina specifica e la quantità consumata che può variare a seconda delle condizioni climatiche durante la crescita e lo stoccaggio. Tipicamente, muffe e micotossine sono più elevate in condizioni di freddo umido perché queste portano a una maggiore crescita fungina. Questo è particolarmente vero per le muffe del genere Fusarium e le aflatossine che si trovano su cereali, in particolare mais. Se il fieno viene imballato con un tasso di umidità superiore al 15% è più probabile che si sviluppino muffe che portano ad una maggiore crescita di micotossine. Negli anni umidi è quindi più probabile che gli alimenti contengono tossine rispetto a quando le condizioni sono più secche.

Nei cavalli, un consumo di basso livello di aflatossine (200-300 parti per miliardo) per diverse settimane ha dimostrato di causare danni al fegato. Altri sintomi clinici includono anemia, anoressia, depressione e ittero. Tuttavia, dal momento che i segni clinici non sono specifici delle micotossine e la suscettibilità è influenzata da età, peso e salute generale del cavallo, la tossicità può essere difficile da diagnosticare.

Poiché è impossibile rilevare le micotossine a occhio nudo, è necessario un test di laboratorio dei mangimi. I produttori di mangimi di qualità controllano tutte le materie prime in entrata per le micotossine rigettando carichi ritenuti troppo elevati. Molte aziende inseriscono leganti di micotossine nei loro prodotti, come la bentonite. La ricerca in altre specie ha dimostrato che tali ingredienti legano e spostano le tossine dal tratto digestivo. Tuttavia, poca ricerca è stata fatta nei cavalli e non tutti i leganti di micotossine sono efficaci contro tutti i ceppi di micotossine. Se hai dubbi sull’alimento dei tuoi cavalli chiedi al produttore del mangime se hanno effettuato test per micotossine e se hanno aggiunto un legante. Inoltre, assicurati che il fieno venga acquistato da un produttore affidabile e sia stato correttamente prodotto e stoccato.

Concludendo è possibile ridurre notevolmente il rischio che queste tossine rappresentano per il vostro cavallo grazie all’adozione di misure per stabilizzare l’ambiente del tratto digerente e per contenerne l’inalazione alimentandolo con buon fieno e mangimi di qualità.

Dr. Andrea M. Brignolo

Tratto e adattato da un articolo del Dr. Clair Thunes PhD-Summit Equine Nutrition LLC

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Dr. Andrea M. Brignolo, veterinario ippiatra con particolari competenze in medicina interna e sportiva e aspetti peritali medico legali ed assicurativi della medicina veterinaria.
Club Member and past president presso SIVE International, Resident assistant presso UCDavis Veterinary Medical Teaching Hospital e Vicepresidente con delega agli Equini presso ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. Nel 2007 ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Cliniche Veterinarie alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino.
Ha scritto pubblicazioni sia scientifiche che divulgative pubblicate su riviste di settore e giornali a livello provinciale, nazionale ed internazionale ed effettua dal 1989 seminari, corsi ed incontri presso varie associazioni ed enti legati all’ambiente del cavallo sportivo.

Per maggiori informazioni sul Dr. Andrea M. Brignolo potete visitare il sito: www.andreabrignolo.com oppure la pagina Facebook: @andreabrignoloveterinario

Dr.Andrea M. Brignolo
Medico Veterinario DVM-PhD
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