Il trasporto del cavallo: aspetti addestrativi e comportamentali

Il trasporto del cavallo è un’attività che richiede un “addestramento” che deve tenere conto delle sue peculiarità comportamentali e percettive.

Il trasporto del cavallo  va considerato come una qualsiasi attività, per questo motivo bisogna considerare gli aspetti addestrativi e comportamentali che lo coinvolgono.

Parlando di trasporto di cavalli non ci avventureremo negli aspetti legislativi che sono piuttosto complessi riguardo alle autorizzazioni dei mezzi, i permessi necessari e alle finalità del trasporto, con differenze tra uso privato ed uso commerciale. Su questo argomento, anche a causa della evoluzione normativa, sarà bene informarsi sempre e periodicamente per i dettagli presso i servizi veterinari della ASL di competenza.

L’aspetto che va evidenziato è che il trasporto va considerato come un’attività come un’altra per il nostro cavallo, che richiede quindi un certo grado di “addestramento” , tenendo conto delle sue peculiarità comportamentali e percettive, affinché venga affrontato tranquillamente e non diventi invece una esperienza stressante.

Trasportare un cavallo coinvolge fattori che influenzano la salute, le condizioni fisiche, le prestazioni sportive e le reazioni emotive dell’animale.

Fin da puledro e durante l’addestramento, abituate il cavallo a salire su qualche mezzo di trasporto fermo, in modo che incominci a prendere confidenza con un “ambiente ” nuovo e si abitui gradatamente prima del trasporto vero e proprio. Condurre il cavallo sopra un trailer o un Van aperto e luminoso dove è stato sistemato del cibo può essere un approccio iniziale.

I cavalli hanno una visione grandangolare e possono vedere quasi a 360° intorno a sé. In questo tipo di visione esiste il concetto di flight zone o zona di sicurezza che è lo spazio attorno a un animale all’interno del quale si sente al sicuro. La dimensione della flight zone dipende dalla docilità dell’animale: quando un cavallo diventa più pauroso, la sua flight zone aumenta e l’azione di carico del cavallo ne deve tenere conto. Con questo tipo di visione il cavallo vede inoltre l’ingresso di un mezzo di trasporto come una sorta di “buco nero” all’interno del quale non sa cosa troverà e questa sua impressione andrà tenuta in considerazione.

I primi viaggi dovrebbero essere molto brevi, se non addirittura delle vere e proprie “prove”, per valutare come reagisce l’animale a questa esperienza particolare, al movimento, alle vibrazioni e allo spazio ridotto. Ricordatevi che soggetti con caratteri differenti possono reagire in modo alquanto diverso agli stimoli ambientali legati al trasporto e che il trasporto prevede sempre un “affaticamento” muscolare che può essere non indifferente.

Molti sono i fattori esterni da considerare e l’eventuale stress o timore potrà essere legato alle percezioni particolari di udito e vista del cavallo: rumori esterni e interni del veicolo (motore, vibrazione di parti del veicolo e/o del carico, prese d’aria, traffico), ventilazione e luminosità interna (insufficienti o eccessive), pavimentazione scivolosa, posizionamento degli animali non corretto, rampe d’accesso e d’uscita anguste, luce eccessiva e/o assente (carico/scarico contro sole), temperatura e umidità (stagione, situazione climatica locale), strada sconnessa (strade bianche, buche), tipo di percorso scelto (autostrada, salite, discese, curve).

Tutti questi fattori esterni vanno valutati con attenzione soprattutto nella fase di addestramento e durante i primi trasporti in modo da intervenire laddove il cavallo dovesse dimostrare qualche atteggiamento negativo.

Tra i fattori individuali vanno considerate la razza, l’età, un eventuale stato nutrizionale insufficiente o eccessivo (affaticamento muscolare, cardiaco), patologie dell’apparato muscolo-scheletrico ed anche esperienze precedenti negative con fobie verso alcuni aspetti del trasporto.

Come chiaramente descritto nelle “Practical Guidelines on the Watering of Equine Animals Transported by Road” i cavalli devono essere completamente idratati prima del viaggio, per aiutare a prevenire lo sviluppo di problemi di salute. Anche in climi molto freddi tutti i cavalli hanno bisogno di bere acqua. Se ne hanno l’opportunità, i cavalli bevono frequentemente, in media una volta ogni 1-2 ore circa. Elevate temperature ambientali, elevata umidità e sudorazione aumentano il fabbisogno idrico. La fornitura di foraggio di buona qualità può aiutare a creare una riserva di liquidi nell’intestino del cavallo che aiuta a evitare la disidratazione. Inoltre, il foraggio fornisce una fonte di energia per il cavallo per far fronte a trasporti lunghi. Fornire invece grandi quantità di concentrato può causare seri problemi di salute e quindi dovrebbe essere evitato.

Sarà sempre utile confrontarsi con il veterinario di riferimento, soprattutto per lunghi tragitti, per quanto riguarda gli aspetti di salute e alimentazione, in modo da affrontare questo evento con i minori rischi possibili per il vostro cavallo.

Dr. Andrea M. Brignolo


Dr. Andrea M. Brignolo, veterinario ippiatra con particolari competenze in medicina interna e sportiva e aspetti peritali medico legali ed assicurativi della medicina veterinaria.
Club Member and past president presso SIVE International, Resident assistant presso UCDavis Veterinary Medical Teaching Hospital e Vicepresidente con delega agli Equini presso ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. Nel 2007 ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Cliniche Veterinarie alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino.
Ha scritto pubblicazioni sia scientifiche che divulgative pubblicate su riviste di settore e giornali a livello provinciale, nazionale ed internazionale ed effettua dal 1989 seminari, corsi ed incontri presso varie associazioni ed enti legati all’ambiente del cavallo sportivo.

Per maggiori informazioni sul Dr. Andrea M. Brignolo potete visitare il sito: www.andreabrignolo.com oppure la pagina Facebook: @andreabrignoloveterinario

Dr.Andrea M. Brignolo
Medico Veterinario DVM-PhD
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