Tecnica e sensibilità: i due pilatri dell’equitazione

Nell’equitazione, tecnica e sensibilità si uniscono per una connessione profonda tra cavaliere e cavallo.

Nel mondo dell’equitazione, due elementi fondamentali si fondono armoniosamente per creare una connessione profonda tra il cavaliere e il suo nobile compagno, il cavallo. Questi due elementi sono: la tecnica e la capacità di “sentire” il cavallo. Questi due pilastri sono essenziali per raggiungere l’eccellenza equestre.

La tecnica rappresenta le solide fondamenta su cui si costruisce la maestria nell’equitazione. Essa abbraccia l’apprendimento di posizioni anatomicamente corrette, movimenti precisi e l’abilità di utilizzare le redini, le gambe e il peso del corpo in modo appropriato. Una tecnica impeccabile è la chiave per mantenere il controllo del possente destriero, assicurando la sicurezza sia del cavaliere che dell’animale. Inoltre, essa permette di eseguire con maestria le diverse discipline equestri, garantendo l’efficacia nell’esecuzione.

Al di là della tecnica, c’è l’arte di “sentire” il cavallo. Questa abilità va oltre la semplice meccanica dell’equitazione ed è una sorta di linguaggio segreto tra il cavaliere e il suo compagno. Significa percepire le reazioni del cavallo, siano esse fisiche o emotive. Un cavaliere dotato di questo dono sa riconoscere il livello di stress, la tensione muscolare, l’atteggiamento e l’energia del suo compagno equino. Questa sensibilità gli consente di adattare il suo comportamento alle esigenze del cavallo, creando una comunicazione profonda e armoniosa. Questa capacità è di particolare importanza nell’addestramento del cavallo, nel perfezionamento delle risposte alle richieste del cavaliere e nella cura del benessere generale del cavallo.

È quasi inevitabile considerare che le due qualità richieste a un cavaliere possano trovarsi in una sorta di contraddizione, mentre cercano di coesistere. La necessità di concentrarsi e di prestare una costante attenzione ai dettagli tecnici potrebbe sembrare contrastare con l’obiettivo di mantenere una mente rilassata e dei muscoli flessibili. La stessa perplessità fu espressa da un noto istruttore di equitazione, Piero Santini, nel suo autorevole manuale intitolato “Principi fondamentali dell’equitazione naturale”.. Nelle pagine del suo libro, egli scruta a fondo la questione, cercando di gettare luce su questo delicato equilibrio tra tecnica e sensibilità.

“Sono consapevole che la continua attenzione ai dettagli tecnici si suppone induca, attraverso una tensione mentale, la rigidità muscolare e che la tecnica accurata si raggiunge spesso a scapito dell’impulso.”

Tuttavia, Santini sottolinea che questa rigidità, sia nella mente che nel corpo, è solo temporanea. Afferma che con la pratica costante, gli allievi possono imparare a eseguire le azioni corrette in modo naturale, senza tensione e rigidità.

 “… la rigidità della mente e del corpo sarà solo transitoria. Essa scomparirà nel momento in cui l’allievo avrà imparato con la pratica continua a fare la cosa giusta con naturalezza”.

L’autore sottolinea che c’è una correlazione precisa tra causa ed effetto, e questo può confutare facilmente coloro che sostengono che «fintanto che il cavallo “va bene” non importa cosa faccia l’uomo sulla sua schiena o come lo faccia.» Al contrario, continua Santini, nella pratica dell’equitazione (così come in qualsiasi altra arte), i dettagli tecnici hanno un’importanza cruciale. L’autore enfatizza che un cavallo è veramente “in forma” solo quando viene cavalcato con precisione e tranquillità, sottolineando l’importanza della precisione nella relazione tra cavaliere e cavallo.

L’unione di tecnica e sensibilità crea un partenariato tra il cavaliere e il cavallo che è consapevole, rispettoso e sincero. Questo non solo migliora la sicurezza per entrambi, ma fornisce anche la base per una performance di successo nelle varie discipline equestri. Inoltre, dimostra un profondo rispetto e considerazione per il benessere dell’animale, sottolineando l’aspetto etico fondamentale dell’equitazione. In definitiva, è l’equilibrio tra tecnica e sensibilità che trasforma un bravo cavaliere in un grande cavaliere, creando un legame indelebile tra uomo e cavallo nell’affascinante mondo dell’equitazione.

Piero Santini, Principi Fondamentali del Sistema Naturale, Zoraide editore, 2023, pp.8-9

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