Il mal di schiena in equitazione

Il mal di schiena è uno dei fastidi più comuni che si possono verificare quando si pratica equitazione. Le sue cause possono essere molteplici.

Troppi cavalieri accettano il mal di schiena come spiacevole ma trascurabile effetto collaterale dell’equitazione. Il mal di schiena, in particolare, è un dolore comune. Le sue  cause vanno dai livelli di forma fisica a un assetto scorretto.

Il mal di schiena è la forma di dolore più frequente dell’apparato locomotore. Dalle statistiche sanitarie almeno il 60% – 80% degli adulti ha avuto un’esperienza diretta di mal di schiena. Un dato che, purtroppo, trova un interessamento anche nella fascia di età più giovanile. Questo dolore può interessare l’intera schiena.  Oppure può essere circoscritto ad alcune zone quali spalle, bacino, gambe, braccia. Le cause del mal di schiena possono essere di vario genere. Possono riguardare una vita troppo sedentaria o un genere di lavoro che sollecita ripetutamente la schiena. Il mal di schiena può essere dovuto a un trauma, una mancanza di elasticità e coordinazione o a vizi posturali.

Durante la pratica dell’equitazione può succedere che il cavaliere accusi il male mentre è in sella. Chiaramente questo dolore interrompe un momento gradevole. Inoltre, condiziona indirettamente anche l’andamento del cavallo. Questo in caso di dolore improvviso. Ma possiamo trovarci in presenza anche di un mal di schiena cronico. In quest’ultimo caso il medico vieta questa attività, compromettendo una sofferenza psicologica. È fatica rinunciare a qualcosa che ci fa stare bene.

Quale può essere il cavaliere più a rischio di mal di schiena? Il cavaliere che ha una mobilità ridotta del bacino, oppure una eccessiva mobilità del bacino. Un cavaliere con una ridotta flessibilità e rotazione del torace, una limitazione nella rotazione delle spalle e poca flessibilità nelle braccia e nelle caviglie.

Nel bacino avviene un incontro di forze.  Quando siamo in sella questa è la parte del corpo più a contatto con il nostro cavallo.

Il bacino è la fusione di tre ossa: il sacro con il coccige che è la parte terminale della colonna vertebrale, questo avvolto dalle due ossa del bacino le ali iliache, sul davanti il bacino è articolato con i femori formando l’ inizio della gamba, formando le articolazioni delle anche. L’anca è un articolazione con grandi possibilità di movimento, e se questi sono limitati, per un effetto domino la limitazione si propagherà nelle gambe, nel bacino, nel torace, nel respiro, nelle braccia e nelle mani. A questo punto s’innesca un richiamo del cervello che di fronte a una minaccia metterà in azione delle strategie di salvataggio. Quindi ci potremmo trovare in presenza di muscoli contratti o di spasmi muscolari.

La maggior parte delle volte la causa è da tutt’altra zona. Lo snodo colonna vertebrale-bacino-anche è da considerarsi una cosa unica funzionale. Pensate alla nostra verticalità quando siamo in piedi, il peso della testa, torace, bacino, deve essere scaricato a terra attraverso i piedi passando dalla colonna vertebrale, dal bacino, suddividendosi tra le due anche. Quando si è in sella la dimensione di verticalità gioca gli stessi passaggi, gli ischi (parte bassa e posteriore dell’osso ileo) sono i piedi.

Da qui si capisce l’importanza di un lavoro ben distribuito nel corpo intero per ottenere un movimento fluido e dinamico efficiente.

Il modo migliore per affrontare questo disagio è quello di prendere coscienza di come si gestisce nell’abitudine il proprio corpo ed eventualmente apportare un cambio di direzione.

Praticare un’attività che ci fa star bene vuol dire maggiore produzione di  endorfine, azione sul metabolismo, sulla circolazione, sulla circolazione dei liquidi, sull’ossigenazione dei tessuti e dei muscoli. Quindi perché rinunciare? Può valere la pena di imparare a cavalcare con tutto il corpo con un movimento efficiente e piacevole.

Il lavoro con il Metodo Feldenkrais può essere un suggerimento. Questo approccio conduce ad un riconoscimento delle proprie abitudini e da la possibilità di cambiare degli schemi motori abitudinari e nocivi.  Coinvolge la mente e il corpo partendo appunto dalla consapevolezza di come ci muoviamo, di come facciamo interagire le diverse parti del corpo tra di loro, utilizzando un’attenzione cognitiva, proponendo in diverse forme il punto di arrivo a quella determinata funzione, così il lavoro del corpo non sarà solo a carico di alcune articolazioni e il mal di schiena sarà solo un ricordo.

Ti suggerisco la lezione “Una colonna vertebrale in salute” pag.57 dal mio libro “Il Cavallo ed Io” equitazione e metodo feldenkrais edito da Zoraide Editore

Antonella Lioce

 

Il Cavallo ed Io
di Antonella Lioce

Un viaggio nel metodo Feldenkrais®. Un manuale che ti prende per mano e ti fa capire che imparare ad «eseguire un movimento (in sella) è relativamente semplice» ma imparare a «sentire ciò che quel movimento genera in noi e per riflesso nel cavallo … è tutta un’altra storia.»

Il Metodo Feldenkrais® sviluppa ciò che in noi è innato, stimola la nostra intelligenza motoria unita alla plasticità del nostro cervello in grado di apprendere a qualsiasi età e in qualsiasi condizione. Attraverso processi motori di consapevolezza offre la possibilità di mettere a fuoco le nostre reali abilità, quindi prenderne coscienza e conoscenza. Ci offre la possibilità d’imparare ad imparare da noi stessi e riconoscere la propria immagine. Nella relazione con il nostro cavallo ci allena a sintonizzare e modulare il lavoro del proprio corpo. La flessibilità, la coordinazione, il focus, l’equilibrio dinamico e statico, la postura, il linguaggio non verbale, l’attenzione saranno più efficienti ed efficaci.

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Il Metodo Feldenkrais può essere insegnato esclusivamente da insegnanti diplomati a seguito di una formazione quadriennale.

Antonella Lioce
Fisioterapista dal 1987 e insegnante del Metodo Feldenkrais® dal 2001. Il suo lavoro si sviluppa nell’educare all’approccio globale dell’intero organismo, una “fisioterapia biomodulare”. Negli ultimi anni ha sviluppato un attenzione specifica sul benessere e sui bisogni delle persone a 360°. Amante dei cavalli da sempre, si è avvicinata in maniera attiva e costruttiva al mondo dell’equitazione. Sperimenta in prima persona i benefici del Metodo Feldenkrais® a cavallo. Condivide le proprie competenze ed esperienze sia in ambito individuale che di gruppo con tutti i cavalieri/amazzoni principianti e avanzati. Attraverso lezioni individuali di gruppo ha aiutato cavalieri/amazzoni afflitti da dolori, cattive abitudini e ansie a migliorare le proprie abilità equestri. Tiene Lezioni in tutta Italia.

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