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Le ferite dei cavalli e dei cavalieri

Le ferite ei traumi che hanno un impatto emotivo rendono cavalli e persone molto simili tra loro. Occorre un percoso di guarigione.

Tutti coloro che si occupano di cavalli sanno bene che lesioni, ferite e infortuni sono dietro ogni angolo. Sappiamo che i cavalli si fanno male (facilmente). Sappiamo che anche i cavalieri si fanno male. E non dimentichiamo che i cavalli possono ferire i cavalieri. Ma che anche i cavalieri possono causare danni ai cavalli.

Raramente si incontra un cavallo o cavaliere che non abbia ferite da qualche parte.

Alcuni cavalli sono comicamente inclini agli incidenti. Hanno un’eccezionale capacità di farsi male. Fortunatamente la maggior parte delle lesioni sono lievi e non richiedono l’intervento del veterinario. Però si tiene sempre a portata di mano un kit di pronto soccorso con tutti gli articoli che permettono di intervenire sui problemi più comuni: bende, fasce, disinfettanti, betadine, ecc. Per evitare brutte cicatrici che non guariscono bene, è meglio chiamare un veterinario il prima possibile in caso fossero necessari punti di sutura o trattamenti.

Se la ferita è puramente fisica, il recupero è semplice e veloce. Se ogni cicatrice creasse problemi ai nostri cavalli, saremmo nei guai! Ad esempio, i cavalli che vivono al pascolo mostrano costantemente cicatrici nuove. Poi però c’è l’aspetto emotivo del trauma. I cavalli spesso entrano nella nostra vita già con delle cicatrici sulla pelle. Può essere difficile sapere esattamente cosa è successo. Ci ritroviamo a cercare di risolvere un mistero e a chiederci il motivo di alcuni comportamenti.  Un incidente, lieve o grave che sia stato, ma con un forte impatto emotivo, ha spesso conseguenze a lungo termine. Quindi abbiamo a che fare con cavalli che reagiscono quando gli si tocca una esatta parte della gamba. Oppure diventano aggressivi quando gli si tocca la faccia o le orecchie.

Poi ci sono i cavalieri. È raro incontrare un cavaliere che non abbia mai avuto qualche incidente. Acciacchi, lividi o fratture di solito guariscono rapidamente. L’aspetto peggiore di un incidente è l’impatto psicologico. Se un trauma è più complesso ed ha componenti emotive come paura, dolore o rabbia, e coinvolge la connessione emotiva che abbiamo con i nostri cavalli, spesso può avere un impatto più a lungo termine e di vasta portata. Una mancata risposta efficace a questo problema potrebbe compromettere seriamente la futura pratica dell’equitazione.

Qui, con il blocco causato dalla paura, cavalli e persone non sono poi così diversi.

Ed è per questo che è importante capire come funzionano i traumi più complessi e come possono connettere il corpo, la mente e le emozioni sia dell’uomo che del cavallo.

Fortunatamente per la maggior parte di noi e dei nostri cavalli, molte di queste cose guariscono con il tempo e l’attenzione, anche se le ferite possono lasciarci cicatrici, lividi, disagio. Questa è una buona notizia per quelli di noi che hanno cavalli inclini agli incidenti. Ma quando il tempo non guarisce tutte le ferite, cosa possiamo fare per sostenere noi stessi e i nostri cavalli attraverso ferite e traumi?

È necessario che entrambi intraprendano un viaggio di guarigione. Il cavaliere deve imparare a non lasciarsi sopraffare dalle emozioni. Mente, corpo e spirito sono collegati. Se si impara a controllare la mente e il linguaggio del corpo, si riuscirà a gestire qualsiasi tipo di emozione, quindi il cavallo continuerà a fidarsi del suo cavaliere.

Il lavoro del cavallo, invece, richiede l’intervento di persone che sappiano riconoscere i livelli di paura e sappiano gestirli. A differenza degli umani, i cavalli non possono semplicemente aprire la bocca e dire che hanno paura. Alcune persone percepiscono istintivamente quando un cavallo sta raggiungendo la sua soglia della paura e sono in grado di intervenire per evitare di andare “oltre”. Chi non ha questo dono deve impegnarsi ad ascoltare il cavallo, di cui è responsabile, e cercare di capire il linguaggio del corpo che comunica i livelli e quindi gestire lo stato emotivo e mentale dell’animale e lavorare in una situazione sicura per entrambi.

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