La frequenza cardiaca influisce sulla tua capacità di essere un buon cavaliere sia a livello fisico che psicologico.
Sostenersi sul cavallo e avere un assetto corretto richiede che il cavaliere sia fisicamente in forma, flessibile ed equilibrato.
Un cavaliere appesantito, stanco, fuori forma non sarà in grado di mantenere la postura corretta, di muoversi in equilibrio e di respirare correttamente. Ciò significa che il cavallo non riceve un chiara comunicazione. Inoltre, deve costantemente regolare il proprio movimento ed equilibrio per compensare.
Ciò può aumentare il rischio di infortuni sia per il cavaliere che per il cavallo. Quest’ultimo, infatti, deve sopportare uno sforzo supplementare sulla sua schiena.
Eppure, quante volte avete sentito dire “l’equitazione non è un attività faticosa, fa tutto il cavallo”?
Qualunque cavaliere potrebbe dire il contrario. Per verificare è sufficiente indossare uno smartwatch. Tra le sue tante funzioni, il dispositivo monitora anche le prestazioni sportive, il battito cardiaco e la pressione arteriosa. Scoprirete così la qualità della vostra forma fisica. In particolare, come il vostro cuore si comporta durante l’esercizio.
Scoprirete che i valori della frequenza cardiaca cambiano in relazione alle diverse andature e, in generale, al lavoro fisico inerente allo sforzo prodotto.
Un cavaliere, passando da andature lente a quelle più veloci, aumenta la sua frequenza cardiaca. In alcuni casi arriva a triplicarla. Ma questo aumento non è dovuto solo all’aumento del lavoro fisico. Infatti entrano in gioco anche componenti psichiche.
Se poi uno stato di semplice apprensione si trasforma in “paura”, la secrezione delle ghiandole surrenali aumenterà notevolmente. Ovviamente si ritorcerà contro il cavallo.
Studi recenti hanno dimostrato che quando i nostri cavalli interagiscono con noi tendono a sincronizzarsi con i nostri battiti cardiaci. Il che significa che possono percepire lievi aggiustamenti del nostro umore. Quindi, quando siamo preoccupati per qualcosa, gli trasferiamo inavvertitamente le nostre paure e ansie.
Nello studio, “Investigating Horse-Human Interactions: The Effect Of A Nervous Human“, la dott.sa Linda Keeling ha esaminato la relazione tra la frequenza cardiaca umana e quella equina con la paura come indicatore.
Lo studio ha visto venti partecipanti con abilità diverse. Ognuno doveva condurre il cavallo a mano o in sella da un “punto A” a un “punto B” per quattro volte. Ai cavalieri è stato detto che al quarto passaggio si sarebbe aperto un ombrello. L’ombrello non è mai stato aperto. Tuttavia, le frequenze cardiache sia dei cavalieri che dei cavalli sono aumentate in previsione dell’evento.
Queste informazioni confermano che il tuo cavallo può percepire quando sei nervoso.
La migliore prevenzione contro tale stato è la pratica del rilassamento e del training autogeno, uniti alla preparazione atletica adatta.
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